Se riaprissero il sottopasso ai motorini…sarebbe meglio per tutti

Livorno è una città come tante altre, quindi sembra tutto nella norma. Ma come vedremo, così non è: infatti è accaduto un fatto, che rischia di innestarsi sul modo di vivere sociale, cambiando comportamenti consolidati da tempo e che paiono cambiare in profondità la nostra città.
Infatti, un modo di fare usuale è stato pesantemente penalizzato; mi riferisco alla circolazione dei mezzi motorizzati (motorini di ogni tipo) che sono di libera vendita e Livorno ne detiene un record, ma che per la prima volta, sono stati inibiti alla circolazione viaria, nel sottopasso ferroviario di Colline-Rombolino; causa inquinamento acustico; per il quale il Comune di Livorno,ha voluto cogliere i cosiddetti 2 piccioni con una fava. Non sapendo come gestire il problema, ha colto l’occasione, proibendone la circolazione e questo ha portato come conseguenza aggiuntiva, la desertificazione della zona;chiuse quasi tutte le attività commerciali; insomma un “cimitero” e lo chiamano un paradiso.
Come si vede, dopo questa ampia premessa; il problema vero sono i motorini, che con l’avvento della bella stagione, invaderanno ancora di più la città, ed allora questo diverrà un problemone e come vi ho già narrato. L’incapacità di chi dovrebbe gestire questa situazione,potrebbe trovare sfogo in qualche altro provvedimento, tipo “un bello inquinamento acustico” sul viale Italia e lo spostamento da detto viale,dei motorini? Questo però non eluderebbe altro problema ad esso collegato e cioè l’ammasso informe attorno ai luoghi frequentati; nei quali, sempre chi dovrebbe prevedere zone attrezzate, non sa che fare ed allora il caos avanza indescrivibile, non certo per colpa dei motorini. Anche attorno agli istituti scolastici,la situazione sarà analogo e il caos generalizzato,dimostrando che non sono i motorini il vero problema ma l’incapacità di chi,pagato per questo, dovrebbe affrontare e risolvere,come ad esempio fanno nella sanità i malati…li guariscono mica li uccidono.
Un livornese che ha a cuore la propria città e che ci tiene alla sua integrità.
Segio Barsotti

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