Scuola ed efficienza energetica: a Livorno spesso è scadente

l 23 febbraio intorno al tavolo sulla scuola indetto da ??#‎BuongiornoLivorno‬ si è riunito un bel gruppo di insegnanti, operatori e studenti, per discutere dei problemi specifici della scuola a Livorno, dalla preannunciata chiusura al sabato mattina annunciata dalla Provincia per diminuire i costi di riscaldamento.
Il provvedimento si inquadra in un contesto più generale di progressivi e continui tagli alla spesa che vanno a colpire l’istruzione che pure Matteo Renzi definisce prioritaria, “punto da cui partire”. Invece si continua a tagliare, causando una grave dequalificazione dei servizi scolastici, con l’aumento oltre misura del numero di studenti per singola classe e la contemporanea riduzione degli orari. È evidente che questa ulteriore decisione della Provincia rischia di essere devastante.

Dal punto di vista didattico, infatti, è molto discutibile proporre sei ore di lezione e sei materie da preparare per il giorno successivo, magari con un rientro pomeridiano che riduce ulteriormente le ore da dedicare lo studio. Inoltre la settimana corta incide negativamente sulla qualità della vita e sul rendimento di chi è fuori sede; per non parlare di chi soffre di disturbi specifici dell’apprendimento – e che non ha affatto bisogno della settimana corta ma, al contrario, di tempi più dilatati per poter mettere a frutto le proprie capacità – e di chi ha una o più disabilità. Per loro e per le loro famiglie il rientro pomeridiano costituirebbe una grave difficoltà, che metterebbe ancora più in discussione il diritto a fruire di un servizio scolastico inclusivo e tarato sulle esigenze degli utenti anzichè sui pareggi di bilancio.

Chiediamo alla Provincia se la strada da percorrere sia questa o se non sia invece il caso di gestire le strutture scolastiche, finalmente, con efficienza: è di questi giorni, per esempio, un bando della Regione Toscana che finanzia interventi di riqualificazione delle scuole pubbliche, compreso l’efficientamento energetico: ma anche al di là di questo bando i fondi europei e nazionali per interventi di risparmio energetico sono notevoli.
La Provincia ha concorso al bando? Comune e Provincia parteciperanno a quello per accedere al fondo di Kyoto per l’efficientamento degli edifici pubblici?

Dai pochi dati disponibili gli standard di efficienza energetica delle scuole pubbliche a Livorno appaiono spesso scadenti, se non disastrosi, con consumi unitari anche dieci volte superiori a quelli di tante scuole del nord; perché allora non ricorrere al bando regionale per realizzare interventi diffusi di efficientamento che consentirebbero rilevanti risparmi economici, riducendo drasticamente le emissioni inquinanti in città e dando lavoro a tante aziende e tecnici qualificati?
Chiediamo quindi che vengano resi pubblici i dati raccolti negli anni passati dall’agenzia energetica della Provincia – Ealp – grazie al programma Ue di didattica ambientale ed energetica chiamato YEP (Young Energy People) che ha coinvolto tante scuole della provincia e monitorato gli standard dei consumi, coinvolgendo per primi gli studenti.
Non chiudiamo il sabato: piuttosto consumiamo meno, ricorrendo all’efficienza e alle tecnologie per risparmiare, non sprecandoli, soldi da destinare al miglioramento della didattica e dei servizi scolastici.
“Tavolo scuola” e Direttivo #BuongiornoLivorno

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