Scali aeroportuali e trasporto aereo

“Scali aeroportuali e trasporto aereo” è con questo titolo tranchant che si è svolto il dibattito alla Festa dell’Unità, al Palasport,  sulla nuova dimensione degli scali aerei della Toscana.

Dopo la fusione dell’ 1 Giugno scorso tra AdF Aeroporto di Firenze S.P.A. (Società di gestione dello scalo A. Vespucci di Firenze) e SAT Società Aeroporto Toscano S.p.A (Società di gestione dello scalo G.Galilei di Pisa) sgombrando, così, ogni equivoco campanilistico e creando quello che sarà l’asse aeroportuale della futura Toscana.

Ogni occasione è buona per parlare e confrontarsi su un nodo così essenziale delle infrastrutture toscane, non poteva non mancare nel plafond di dibattiti alla Festa Nazionale PD sui Porti e i Trasporti.

Ad intervenire la D.ssa Gina Giani, amministratore delegato di Toscana Aeroporti, il Dr. Roberto Naldi, vicepresidente Toscana Aeroporti SAT, l’Avv. Pierluigi Di Palma, Presidente Centro Studi Demetra, il Dr. Alessio Quaranta Direttore ENAC Ente Nazionale per l’Aviazione Civile e Lorenzo Bacci, Segretario Provinciale del PD.

A moderare il dibattito, il Senatore Marco Filippi della Commissione Lavori Pubblici del Senato.

“Il ritardo di carattere culturale – ha detto De Palma – non ha mai portato in passato ad un’idea per un modello di scalo aereo policentrico; oggi, attraverso la fusione tra i due scali di Pisa e di Firenze siamo in linea con l’esigenza di democrazia europea dettata con la De Palacio, che non determinerà  più soltanto un fattore di economia di scalo”.

A fargli eco è Naldi che sostiene: “questi tempi sostengono più che mai la liberalizzazione, che qui in Toscana  si incarna nell’abbattimento di ogni confine culturale, guardando al futuro è necessario creare assets aeroportuali forti, soprattutto guardando a quello che fanno gli altri; come l’aeroporto di Instanbul, un esempio, che è in netta fase di ampliamento e che tra qualche anno sarà uno scalo enorme con una potenzialità di traffico passeggeri che farà picchi altissimi (10 – 12 milioni annuali) . Questa naturale propensione di Hub grandi è determinata dal fatto che sono gli unici Assets che non si possono delocalizzare”.

A concordare è Quaranta che in una battuta aggiunge: “gli elementi di novità degli scali è anche  determinato dal poter lavorare a lungo termine grazie alle concessioni quarantennali, determinando l’idea di fare impresa, ecco così l’esempio degli aeroporti di oggi che possono trovare  il punto di equilibrio e guardare in avanti”.

A concludere è la Giani: “oggi più che mai il mercato chiede regole certe e nessun tipo di incertezza, altrimenti si abbatte il valore degli stessi asset,  ed in questo caso per i nostri scali, il sistema è la soluzione; questa fusione ci avvantaggerà nel futuro del marketing territoriale del settore aereo. A sostenerlo non è soltanto Gina Giani, amministratore delegato, ma una  ricerca condotta dalla MIT University di Chicago”.

Andrea Sargenti

Riproduzione riservata ©