Sanità, Fials: pronti allo sciopero
In sede di raffreddamento del conflitto, la Direzione Aziendale si è opposta reiteratamente ad ogni ragionevole proposta avanza unitariamente dai sindacati e dalla RSU sui temi posti a base dello Stato di agitazione proclamato il 16 novembre c.a.
Fondi Contrattuali e corresponsione fasce economiche:
nel corso del tempo il FIALS insieme alla RSU e agli altri sindacati ha evidenziato la scarsa chiarezza con cui l’azienda ha calcolato l’ammontare dei soldi destinati ai lavoratori. Le cifre fornite dalla ASL6 non tornano, i nostri calcoli, effettuati sulla base della normativa, dimostrato l’esistenza di risorse economiche superiori che permetterebbero di dare una giusta ed equa risposta ai lavoratori del comparto il cui stipendio è fermo dal 2009.
Si tratta di aumenti che, pur in assenza del rinnovo del contratto nazionale, sono disponibili in quanto la Legge di Stabilità 2014 ha reso spendibili cifre che si trovavano “congelate” nei fondi contrattuali.
L’ASL6 si è opposta preferendo lo scontro, negando vantaggi economici e diritti ai propri dipendenti contrariamente ad altre aziende che hanno utilizzato modalità di conteggio più favorevoli come ad esempio la ASL1 di Massa.
Piano Assunzioni
Il confronto è stato impossibile, l’azienda non ha voluto affrontare in modo organico il problema della carenza di personale, neppure ha presento una proposta concreta. Il loro obiettivo, forse, continua ad essere quello di chiudere il bilancio riducendo le spese per le assunzioni, ricordiamo che la spesa massima consentita per il personale permetterebbe l’utilizzo di ulteriori 12 milioni di euro, in questo modo riescono a far tornare un consuntivo migliore. La situazione lavorativa è veramente critica, i numeri parlano chiaro, nella ASL6 il rapporto tra popolazione e personale sanitario (infermieri, Operatori socio sanitari, tecnici sanitari) è il più basso di tutta l’Area Vasta, per fare un esempio l’ASL6 ha 1 infermiere ogni 202 abitanti mentre la ASL 1 di Massa ha 1 infermiere ogni 169 abitanti. L’attuale situazione è aggravata dalla necessità imposta all’ Italia dalla Comunità Europea di far rispettare le 11 ore di riposo consecutive, per non essere oggetto delle procedure di infrazione europee è stata emanata la Legge 161/ 2014 che ad oggi è in gran parte inapplicata.
Siamo purtroppo ancora una volta a registrare una gestione fallimentare di questa Direzione Aziendale, a pagarne le conseguenze sono i cittadini e i lavoratori, lavoratori che saranno costretti, se fallirà anche la mediazione davanti al Prefetto, allo sciopero
Segreteria FIALS Prov.le Livorno
Daniela Boem
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