Ruggeri: di fronte ad una prateria, l’unica collina è il centrosinistra

di Arabel Padovan

“Di fronte ad una prateria fatta di tanti pezzettini, l’unica collina è il centrosinistra. Il primo obiettivo di questa coalizione è dare a questa città dei messaggi netti di cambiamento e di discontinuità rispetto al passato e anche rispetto a noi stessi”. E’ così che il 27 aprile Marco Ruggeri (in fondo all’articolo potete trovare il link al pdf del programma) ha presentato, nella sede del suo comitato elettorale in Piazza Grande, la coalizione di centrosinistra che sosterrà la sua candidatura a sindaco. Partito Democratico, Sinistra Ecologia Libertà – Uniti per cambiare Livorno, Italia dei Valori, Socialisti e Democratici Europei per Livorno, Livorno Decide (Lista Civica). Cinque liste, quattro capolista, tre avevano concorso per le primarie a sindaco di centrosinistra a marzo: Romano, Morelli, Idà. A questi si è aggiunta Gloria Dari per Livorno Decide.
“Il confronto tra i diversi punti di vista è faticoso ma se costruttivo, produce dei risultati e a questo, sono servite le primarie di centrosinistra” ha ribadito Ruggeri, che a proposito della critica mossagli sulla lunghezza del programma depositato in comune, ha spiegato che la proposta non voleva limitarsi ad essere una pagina di titoli, ma voleva affrontare le questioni nel dettaglio e parlare di contenuti. Parlando del comitato elettorale ha sottolineato “il nostro vero comitato elettorale sarà Livorno, sarà nelle strade e tra i cittadini”.
I quattro capolista della coalizione sono intervenuti motivando il loro appoggio a Ruggeri. Andrea Romano, Idv, si è così espresso: “In una situazione come quella in cui si svolgeranno queste elezioni, di forte frammentazione politica, il nostro obiettivo è riconquistare quella parte di elettorato livornese che si è allontanata dalla politica”. In quest’ottica la coalizione di centrosinistra si presenta, per Romano, come l’unica opzione possibile per dare alla città una risposta seria e concreta, per offrire un’opzione di governo per Livorno e per il suo rilancio.
Yari de Felicaia, capolista per il Pd, ha ribadito, anche lui “la necessità di rappresentare una discontinuità con il passato e la fine naturale di una storia, di fronte alla necessità di rappresentare un progetto credibile, percepito e concreto. Attuabile dal giorno dopo la campagna elettorale. Per poter restituire Livorno ai livornesi”. Onorato di fare parte della sua lista e di questa coalizione, si dichiara il neofita della politica, capolista dei Socialisti e Democratici Europei per Livorno, l’imprenditore Gianfranco Morelli, che ha parlato della pluralità di questa coalizione come di un valore e di uno stimolo e della sua, come di “una lista che comprende politici di esperienza ma anche persone che vengono dal mondo del lavoro, che non hanno fatto politica, ma che si sono messi in gioco”.
Altro volto nuovo della politica, Gloria Dari (Presidente della Spediamar), capolista di Livorno Decide, una lista che appoggia Ruggeri “in quanto, i suoi rappresentanti si riconoscono nel programma da lui esposto. La lista in questione ha una forte connotazione professionale e del volontariato (tutte persone che si affacciano alla politica in prima battuta). Molti giovani, uomini e donne – ha spiegato la Dari – che credono nella possibilità di poter supportare valori come quelli della: meritocrazia, del merito, della legalità per il futuro della città”.
“Una lista in cui è rappresentata tutta la società – quella di SEL, di cui è capolista Roberto Idà – da persone dalle importanti competenze, ai giovanissimi, a chi come Loris Rispoli ha portato avanti importanti battaglie per la giustizia”. Idà parla della coalizione che sostiene Ruggeri come di “una coalizione in cui sono presenti le diversità e per questo ricca di idee”.

Alla critica sulla presenza in quest’alleanza di esponenti di forze politiche, che anche in passato hanno già provato a lavorare insieme senza riuscirci, Ruggeri ha risposto: “Rispetto al passato sono i presupposti completamente diversi, abbiamo dovuto ammettere che alcune cose in passato sono state completamente sbagliate e questa ammissione ha portato ad un progetto comune e vero. Pensare di cambiare la città senza questa coalizione non è possibile. Siamo tutti presi più dal futuro della città che dalle nostre vecchie beghe, abbiamo messo tutti davanti la città e abbiamo deciso che, essa va cambiata e bisogna darle un futuro. Era necessario, che ciascuno di noi mettesse da parte un po’ del suo, per rendersi disponibile a questo progetto. Le primarie sono servite a questo, sono state un momento di confronto”.
Ha spiegato, inoltre Ruggeri che, in passato, le questioni che hanno portato conflitti, si sono presentate in sede di amministrazione “sul governo delle cose del quotidiano”. Il punto e a capo è anche rispetto a questi problemi che riguardavano l’approccio con la città. “ Tutte problematiche che si sono superate – ha ribadito il candidato a primo cittadino – con le primarie. Le primarie non sono servite solo a portare i voti, ma anche a fare un confronto pubblico, che ha aiutato a comporre le posizioni diverse. I problemi non sono stati affrontati solo dai segretari (come si faceva in passato) ma questa volta i problemi si sono messi in piazza e alla fine le soluzioni trovate, sono state soluzioni trasparenti, anche nei confronti dei nostri elettori. Io credo, che questa, sia stata una cosa positiva, denota una maturazione e ci preserva dagli errori del passato”.
Di fronte al numero delle liste e dei candidati presentati a queste elezioni, ha osservato il candidato sindaco del Pd, si evince una grande frammentazione della società livornese, non ci sono più grandi elementi di unità, ma anche dentro i vari schieramenti politici, ognuno tende a rappresentarsi per se. “Di fronte a questa frammentazione, l’unico punto di certezza e di massima unità è la coalizione di Centro Sinistra “realtà diverse, che di fronte ai problemi della città, invece di voler rappresentare la propria posizione politica, hanno voluto mettersi insieme per risolvere i problemi. Di fronte ad una prateria fatta di tanti pezzettini, l’unica collina è il centrosinistra”.
Ha parlato anche del ballottaggio e dei poteri forti della città Ruggeri, ribadendo che: “Dire quello che stiamo dicendo, scrivere le cose che stiamo scrivendo, fare le cose che faremo durante la campagna elettorale, creerà problemi con alcuni settori potenti di questa città e so bene che questo ci farà pagare un prezzo. Avverto ogni tanto qualche stilettata che arriva sulla schiena. Non è solo mal di pancia diffuso ma anche un sistema che si riorganizza per resistere. Deve essere chiaro che io preferisco perdere qualche voto su questo fronte ma cambiare la città e fare il ballottaggio, piuttosto che tenere tutto insieme, vincere al primo turno e non cambiare nulla. E’ su questo che si dimostrerà il coraggio. Io non vivo il ballottaggio come un dramma, perché, se serve a cambiare dopo il ballottaggio saremo tutti più liberi. Se per vincere al primo turno devo fare accordi con pezzi di città che sono la parte della conservazione non li faccio e preferisco perdere qualche pezzo ora e recuperare i cittadini dopo”.

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