Romano: “L’Antitrust è stata chiara, sfido il Pd a confrontarsi”
Con un intervento pubblicato sul sito degli “Ecodem”, il PD prova a confondere le acque accusandomi sostanzialmente di aver falsificato le conclusioni dell’Antitrust sul mercato dei rifiuti e proponendone un’interpretazione quasi opposta.
L’approccio basato sui soli dati di fatto, anziché sui desiderata delle lobby della monnezza, consiglia invece di analizzare lo studio Antitrust per come esso si presenta effettivamente:
1) a pag. IV si conferma che la durata per gli affidamenti dovrebbe essere di 5 anni, tempo necessario “ad ammortizzare gli investimenti”, mentre il PD vuole affidare il monopolio a Retiambiente per 25 anni;
2) a pag. V si certifica che la dimensione ottimale per gestire la raccolta dei rifiuti è nella fascia tra 30.000 e 100.000 abitanti, ma Retiambiente vuole gestire un’area da oltre un milione di abitanti (che l’Antitrust consiglia di “frazionare”); la dimensione regionale raccomandata per gli ATO non c’entra niente, perché si tratta degli organi di controllo e non delle aziende;
3) terrificante anche il giudizio a pag. 124-125 sulle società “miste” come Retiambiente, con il rischio per i comuni di venire “estromessi” dalla gestione e di “tariffe a carico dei cittadini troppo alte”;
4) non è assolutamente vero che, come dice il PD, “la strada del porta-a-porta è la più costosa”, infatti a pag. VI si ribadisce che “i costi di gestione complessivi sono inferiori” rispetto al trattamento dell’indifferenziata;
5) a pag. 69 e seguenti viene affermato chiaramente che riciclo e incenerimento sono due settori alternativi e distinti: il primo consente concorrenza e produzione di valore, mentre il secondo rappresenta costi fissi elevati e irrecuperabili (viene preferito solo rispetto alla discarica, chiamata comunque a riceverne le ceneri);
6) a pag. XI si conferma che per conflitto di interesse chi gestisce la raccolta (per es. Retiambiente) non dovrebbe gestire impianti di smaltimento, ma anche qui il PD fa finta di non sentire;
7) pag. 89-90: l’unico sistema di raccolta che consente di raggiunge le percentuali di differenziata obbligatorie per legge è il porta-a-porta;
8) a pag. 87 infine l’Autorità afferma che “il potenziamento della raccolta differenziata consente di ridurre i costi pagati dai cittadini”: più chiaro di così non si può, ma se il PD insiste allora propongo un confronto pubblico, alla presenza di esperti, con tanto di documenti a portata di mano.
Andrea Romano – Resistere! Azione Civica
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