Romano: “L’Antitrust boccia Retiambiente. Aamps si salva se resta livornese”
In un momento delicatissimo per Aamps e nella fase in cui il Partito Democratico cerca di raccoglierne i cocci per trasferirli nella nuova società di area vasta da privatizzare chiamata “Retiambiente”, l’Autorità Garante per la concorrenza e il mercato (Antitrust) ha pubblicato lo scorso 10 febbraio le conclusioni dell’indagine conoscitiva IG49 sul mercato dei rifiuti urbani, formulando direttive che suonano come una campana a morto rispetto alla soluzione escogitata dal PD:
1) innanzitutto l’Antitrust conferma che la gestione pubblica comunale è possibile, dimostrandone l’efficienza attraverso un confronto tra dati gestionali (benchmarking), smentendo chi propone la privatizzazione di Retiambiente come percorso obbligatorio;
2) la gara preparata dal PD prevede l’affidamento del servizio a Retiambiente per ben 25 anni, mentre l’Antitrust raccomanda un affidamento non superiore a 5 anni per garantire efficienza e concorrenza;
3) il servizio costruito per Retiambiente è “integrato”, cioè comprende sia la raccolta che lo smaltimento dei rifiuti, ma l’Antitrust invece ha chiesto la separazione netta dei due settori, eliminando il conflitto di interessi che blocca l’aumento della raccolta differenziata (se cerco di guadagnare con lo smaltimento, non sviluppo le politiche del riciclo);
4) mentre Retiambiente è pensata per gestire un bacino di utenza di oltre 1.300.000 abitanti, l’Antitrust ribadisce che le famigerate “economie di scala” riguardano solo l’unione tra pochi piccoli comuni, mentre in caso di grandi bacini è opportuno il “frazionamento”, perché la dimensione ideale si trova in una fascia “tra i 30.000 e i 100.000 abitanti”;
5) secondo l’Antitrust, l’incenerimento va considerato solo “se non aumenta la differenziata”, che si può incrementare con la raccolta porta-a-porta, metodo che nel complesso “realizza una gestione dei rifiuti più economica”.
La bocciatura del progetto Retiambiente è clamoroso e totale: la gestione ideale per l’Antitrust è quella di una città medio-grande, con una raccolta comunale efficiente che punta a differenziare e riciclare (“producendo valore”): la ricetta per risanare Aamps è servita.
Andrea Romano – Resistere! Azione Civica
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