Romano (Idv): domenica si voterà anche sulla discarica?

Eccoli lì, coloro che si scandalizzarono per un salutare brindisi alla salute delle colline livornesi: tutti ad esultare, anche loro, per una sentenza di primo grado (mica la Cassazione!) che verrà rimessa in discussione in appello. La prima a favore della discarica dopo una serie di batoste, a partire dalla questione della strada.
A parte qualche aspirante politico che non sa neanche di cosa parla, si distinguono i protagonisti della vicenda, che vorrebbero fare la morale ai politici che difendono l’ambiente. Sbaglio o qualcuno ha assunto in ditta fior di politici, tra l’altro appartenenti allo stesso partito che ha provato a difendere quei dirigenti che hanno dato il via libera alla discarica e che ha promesso sotto elezioni di sistemare in qualche modo gli annessi irregolari? Ora si cerca forse la rivalsa, invitando i magistrati ad indagare sugli annessi agricoli abusivi. Perché prima nessuno pensava ad aizzare i magistrati, anzi si portavano i pasticcini al comitato mentre faceva i blocchi stradali? Inoltre, chi l’ha detto che gli abusivi coincidono per forza con chi non vuole la discarica? Molto spesso è il contrario, il resto è sparare nel mucchio sui cittadini.

Venendo al dunque, la sentenza dovrà per forza essere riesaminata, visto che successivamente al sequestro sono saltate fuori nuove carte, dalle quali sembra che il progetto approvato lunedì dal giudice non sia quello realizzato: tra le altre cose, sono state aggiunte 50 trincee drenanti per l’acqua, di cui una larga 200 metri e profonda sei, c’è il rischio che l’acqua non resti a 5 metri dalla fossa come prevede la legge e non ci sarebbe certezza dell’impermeabilità del fondo. Chi le dice queste cose? Proprio i tecnici della Provincia, che hanno consegnato un dossier alla Commissione ambiente, che non credo proprio sia ancora stato esaminato da periti e consulenti giudiziari. Dobbiamo renderci conto che qualcuno ha pensato di aprire una discarica senza nessun voto del consiglio comunale o della giunta, senza nessuna partecipazione, tutto attraverso riunioni e carteggi tra tecnici e burocrati (pure tra zii e nipoti!) e magari solo per rifarsi delle perdite di altre operazioni, a partire da Magrignano. Ma non possono comandare loro, scelte così importanti devono farle i cittadini.
Sono deluso e preoccupato dal silenzio degli altri candidati alle primarie, su come intendono gestire questa situazione nei prossimi mesi. Mi pare ci si limiti a sperare che sia la magistratura a togliere le castagne dal fuoco, quando invece andrebbe trovata una soluzione per i lavoratori senza però mettere a rischio salute e ambiente. Se vogliono trasformare le primarie in un referendum sulla discarica io non mi tiro indietro, poi i livornesi domenica decideranno e nessuno, dopo, potrà piangere sul latte versato.

Andrea Romano – Candidato alle primarie per “Livorno cambia” e Italia dei Valori

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