Romano (Idv): chiudere l’inceneritore e puntare sul riciclo

La ricetta per una ripresa economico-occupazionale a Livorno sta nel costruire una serie di nuove opportunità, oltre a rilanciare i settori tradizionali come il porto.
Anche per questo mi sono sempre impegnato per avviare la raccolta differenziata dei rifiuti, con il metodo “porta-a-porta”, come primo passo per costruire un distretto aziendale del riciclo, trattandosi di uno dei settori più promettenti dal punto di vista della creazione di posti di lavoro: basti pensare che negli USA ormai da anni ha superato l’industria automobilistica come numero di occupati.
Dobbiamo innanzitutto estendere il metodo applicato al quartiere Venezia in tutta la città, nel giro di due anni e, nel frattempo, dobbiamo collocare impianti di compostaggio per il riciclo dei rifiuti organici e lo sviluppo di imprese per il riuso e il riciclo delle materie recuperate.
La mia intenzione, dopo aver contribuito all’eliminazione del progetto di mega-inceneritore a Stagno, è quella di evitare l’ampliamento dell’impianto al Picchianti per arrivare progressivamente alla chiusura dell’impianto esistente, puntando tutto sul riciclo.
Impossibile? Non la pensano così a Capannori e Salerno, dove dopo l’incremento della raccolta differenziata hanno rinunciato a costruire l’inceneritore, ne’ a Venezia, dove sono arrivati a spegnerlo definitivamente pochi mesi fa. Non a caso ho citato tre amministrazioni, del nord, del centro e del sud, tutte amministrate dal centrosinistra. Livorno non può più fare eccezione.

Andrea Romano – Candidato alle primarie per “Livorno cambia” e Italia dei Valori

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