Romano: “Aamps, i misteri si accumulano. Il sindaco deve giocarsi tutto”
Dopo aver passato gli ultimi mesi tra allarmi ed emergenze, i livornesi ormai hanno capito che su Aamps si gioca una battaglia “ideologica” tra il PD, che propone la privatizzazione (Retiambiente) nonostante i pessimi i risultati prodotti altrove, e il M5S che insiste con un concordato sui cui esiti nessuno riesce a fare previsioni.
In questo caos, si vanno accumulando misteri su misteri:
1) nessuno ha ancora spiegato perché i costi del servizio di un’altra azienda di rifiuti 100% pubblica presa a caso, come Publiambiente, ammontano a circa 73 euro annui per abitante mentre quelli di Aamps ammontano a circa 125 euro annui per abitante, ne’ come mai i costi del personale risultano pari a circa 42 euro annui per abitante in Publiambiente e circa 84 euro annui per abitante in Aamps;
2) non sappiamo che fine ha fatto l’ispezione del Ministero dell’Economia del 2013, che rilevò ben dieci casi di “non conformità”, a partire dall’indebita erogazione all’amministratore Rosi di oltre 218.000 euro più iva e contributi;
3) non si è capito a cosa sia servita tutta la presunta attività della commissione d’inchiesta del Consiglio comunale, che doveva chiudere i lavori entro due mesi e invece si protrae da quasi un anno a porte chiuse;
4) è calato il silenzio su tutte le inchieste della Procura su bilanci, acquisti, personale, rapporti con le banche ecc. Dopo mesi di indagini non succede niente?
5) nessuno sa dire che conseguenze ha prodotto la denuncia di Nogarin alla Guardia di Finanza sulle presunte irregolarità dell’assemblea per l’aumento di capitale di Retiambiente;
6) resta l’arcano anche sulle nomine sballate degli ultimi anni: mai nessun vero manager esperto di gestione dei rifiuti, perché?
7) perché, infine, in questi ultimi due anni Aamps è stata volutamente privata sia di un piano industriale di risanamento sia della liquidità necessaria per evitare di allarmare revisori, creditori e lavoratori?
Nogarin sembra voglia giocare a carte coperte per tutelare la sua presunta strategia, che ufficialmente punta a risanare l’azienda salvandola dalla speculazione di Retiambiente, mentre l’impressione di molti è che stia portando Aamps nel baratro per svenderla, magari previo concordato giudiziario, proprio agli speculatori privati.
Se il sindaco fa sul serio allora si giochi davvero la fiducia: fissi un termine ravvicinato entro il quale dimostrare l’efficacia delle scelte che ha intrapreso, impegnandosi a rassegnare le dimissioni nel caso in cui non riesca a salvare Aamps come promesso. Come dicono i giocatori di poker: “all-in!”
Andrea Romano – Resistere! Azione Civica
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