Romano: “Aamps ammette le proprie anomalie, serve cambiare”

Tra le novità emerse dall’audizione in comune del nuovo cda di Aamps, c’è quella riguardante il compito di scrivere il piano industriale affidato alla consigliera Paola Petrone, ex direttore generale dell’azienda rifiuti di Milano (era ora che nominassero qualcuno con una vera esperienza professionale alle spalle). In commissione, la Petrone ha detto due cose molto importanti: prima di tutto ha bocciato sonoramente la bozza di piano preparata dai predecessori, definendola “da rifare ex novo”, confermando finalmente quanto ripete il sottoscritto dallo scorso luglio. Poi la consigliera ha annunciato di aver riscontrato “tante anomalie” in Aamps, prima di tutto il fatto che da noi “la differenziata è un costo anziché una risorsa”. La sua intenzione sarebbe quindi di recuperare produttività per “impiegarla nel settore del riciclo”. Anche in questo caso, finalmente viene confermato quello che ripeto da anni, cioè che la differenziata e il riciclo sono una gallina dalle uova d’oro che produce ricavi ovunque ma non a Livorno, dove questo business è stato regalato dalla politica ai privati locali o ad altri territori, lasciando ad Aamps solo il peso fallimentare della discarica prima e dell’inceneritore dopo. Se alle parole della Petrone seguiranno velocemente i fatti, per Aamps forse c’è una speranza di diventare virtuosa. I lavoratori, preoccupati per il loro futuro, dovrebbero essere coinvolti subito nel processo di cambiamento, dimostrandosi consapevoli del fatto che il riciclo e il porta-a-porta sono le strade che garantiscono maggiore occupazione e quei ricavi necessari sia a coprire i costi del personale che a permettere una progressiva riduzione dei debiti e della tariffa.

Andrea Romano – Resistere! Azione Civica

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