Riparazioni navali: riapriamo il bacino in muratura

In qualità di Segretario Generale Ugl Toscana, sto seguendo con interesse il dibattito sull’auspicata riapertura del bacino in muratura esistente presso l’ex Cantiere Orlando.
E’ difficile comprendere il mancato avvio di tale operazione, considerato il fatto che si parla di posti di lavoro e per giunta in questo periodo di grave crisi economica che vede molte famiglie in forte sofferenza.
Tutti i settori economici del porto: crocieristico, commerciale e passeggeri, grazie alle ripartenza delle riparazioni navali avrebbero sicuramente un grande vantaggio, perchè i vari armatori saranno certamente più invogliati a scegliere Livorno come scalo per le loro navi. Il porto non ci dimentichiamo che è il più importante volano per rimettere in piedi il sistema produttivo della città.
Il bacino in muratura livornese, da troppo tempo abbandonato, è il secondo in Europa in termini di dimensioni (si pensi a quanto è costato) e proprio per questo può ospitare tutte le grandi navi che circolano nel Mediterraneo. Grazie al vecchio Cantiere Luigi Orlando, Livorno ha ancora figure professionali con un Know How ricercatissimo nel mondo.
Di tutto questo, fortunatamente, si sono accorti ed hanno condiviso la favorevole aspettativa, 30 aziende del settore, che hanno costituito, con la capofila Jobson Italia, un’associazione di imprese che oggi rappresenta già circa 500 tra impiegati e tecnici, i quali aspettano solo di poter incrementare la loro attività cogliendo questa opportunità unica derivante da un’infrastruttura già esistente.
E’ doveroso da parte di un sindacalista, rappresentare che i processi di lavorazione su cui si basano oggi le riparazioni navali in Europa sono governati da sistemi altamente tecnologici e le aziende che si sono associate hanno le capacità e le conoscenze per garantire standard di lavorazioni che possono assicurare il rispetto delle normative sull’ambiente e sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, importando tutto questo dalle esperienze dei porti del Nord Europa.
La moderna cantieristica navale, alla quale si ispirano queste aziende, riguarda settori altamente specializzati di meccanica, elettrica e di automazione; lavorazioni per le quali si dovranno attivare corsi di formazioni mirati e specializzanti, creando così nuove figure professionali, oggi ricercate addirittura nei vari cantieri del mondo.
Tutto questo oltre ad essere in piena compatibilità con la cantieristica già presente dei grandi yacht, l’insediamento della futura Station Gate, Stazione Marittima, di refitting, concorrerà a valorizzare ulteriormente l’area della Porta a Mare, assumendo le fattezze dei porti del Nord Europa, che sono riusciti perfettamente ad integrare l’attività della manutenzione navale con quella della zona turistica, migliorando così la redditività del porto e della città.
Coscienti che tutto questo sia semplicemente realizzabile non si riesce proprio a capire come mai ancora si discute e il bacino non è ripartito.

Segretario Generale UGL Toscana
Taddeo Albanese

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