Lettera aperta del sindaco alla città

Riportiamo, integralmente, la lettera che il sindaco scrive ai livornesi: "Ecco perché la gestione dei rifiuti deve rimanere pubblica”

di Filippo Nogarin  

Cari Concittadini e Concittadine, ritengo opportuno, come già avvenuto in altre circostanze, aggiornarVi rispetto ad un percorso intrapreso anni addietro dalla precedente Amministrazione Comunale e sul quale, recentemente, abbiamo deciso di intervenire in modo risoluto dopo un’attenta e scrupolosa analisi di tutti i fattori in campo. Il riferimento è alla gestione del servizio di raccolta dei rifiuti urbani, le cui attività sono quotidianamente realizzate a Livorno attraverso la nostra Società A.Am.P.S. SpA. Ebbene, è opportuno anticipare che nel 2007 la Regione Toscana, recependo una Direttiva Europea, ha diviso il territorio toscano in tre macro aree definite come Ambiti Territoriali Ottimali inserendo la nostra città nell’Ato “Costa” (gli altri sono Ato “Centro” e Ato “Sud”; Legge Regionale 61/07). Una struttura che ingloba complessivamente 1.350.000 abitanti, 102 Comuni, 4 Provincie, Livorno, Pisa, Lucca e Massa-Carrara, 22 gestori dei servizi di raccolta e trasporto, 17 gestori di impianti, una produzione annua di circa 1 mil. di tonnellate di rifiuti ed un gettito complessivo tributario di circa 290 mil. di euro.

L’intento era di arrivare ad individuare un gestore unico che fosse una società mista, a maggioranza pubblica per il 55% e quota parte di proprietà privata per il restante 45%. A tale scopo nel 2011 fu costituita la società “RetiAmbiente Spa”, attualmente ancora interamente pubblica, dove sono confluiti i 102 Comuni dell’Ato-Costa, in attesa che la procedura di gara in corso possa indicare un soggetto privato che si aggiudichi anche il servizio strategico della gestione integrata dei rifiuti nell’intero Ambito Territoriale. Stiamo parlando di un appalto dal valore complessivo di 6 miliardi di euro circa della durata di 20 anni per erogare il servizio di nettezza urbana ai Comuni coinvolti. L’intento di aumentare l’efficienza delle aziende e ridurre i costi di gestione e gli eventuali sprechi presenti è ampiamente condivisibile. Con il passare degli anni, però, il contesto è mutato notevolmente sotto molteplici aspetti (ad esempio crescono le raccolte differenziate, i consumi si sono ridotti e diminuiscono i rifiuti destinati agli inceneritori), così come i benefici in un primo momento ipotizzati. Gli obiettivi, pertanto, dovranno inderogabilmente essere raggiunti attraverso percorsi alternativi, senza disperdere la totalità delle risorse proprie delle aziende pubbliche locali costituite dal bagaglio di esperienze maturate localmente, da veri e propri asset patrimoniali pubblici e da un’esperienza di gestione territoriale stratificata nel tempo che ogni Comune ha insita nella sua missione. Una tesi che finalmente trova conforto anche nel Piano Straordinario di Ambito dove si evidenzia con chiarezza che non c’è più la necessità di smisurati investimenti a vantaggio di impegni più contenuti ed una migliore gestione supportata da una visione strategica di più ampio respiro. Non una terza linea all’inceneritore dei rifiuti a Livorno ma strutture per il compostaggio, dedicate alla preparazione, selezione e valorizzazione dei materiali da riciclo. Il tutto in un’ottica di riduzione drastica dell’impatto ambientale e di una corretta gestione dell’intera filiera del rifiuto finalizzata al recupero di materia. Le “cure” di un socio privato non servono, tanto più che la normativa Comunitaria non pone vincoli su questo aspetto e contempla anche l’ipotesi in cui questi Ambiti Territoriali Ottimali possano essere anche gestiti da macrostrutture interamente pubbliche. Quanto sta avvenendo in Ato “Sud” (ha terminato il percorso della Gara recependo il socio privato già da un anno) ci ha messo in allarme spingendoci ad affrontare il problema in termini di collaborazione con gli altri Comuni interessati. Le aspettative della vigilia si stanno riducendo, infatti, ad una rincorsa spasmodica per salvare il salvabile, sia in termini economici e di tutela dei posti di lavoro sia sul piano tributario a discapito delle casse già esigue delle amministrazioni pubbliche coinvolte e a danno del portafogli dei contribuenti che hanno visto le tariffe aumentare costantemente. Siamo quindi intervenuti prontamente ad interrompere un percorso, meritevole certamente di attenzione e dovuto per legge, ma preoccupante sul piano dell’effettiva realizzazione rispetto agli obiettivi precedentemente decantati. Quando abbiamo alzato la mano per chiedere lumi su quanto già era stato fatto c’è stato uno sconcerto generale ed una incomprensibile alzata di scudi. Poi, dopo avere aperto un dibattito costruttivo sulla questione, molti nodi sono venuti al pettine e tanti Comuni, animati dal buonsenso e dalla salvaguardia dell’interesse collettivo, sono pronti a seguirci su una strada alternativa prudente rispetto ai pericoli che quella intrapresa rischierebbe di far correre alla nostra città. Pur restando assolutamente favorevoli alla riduzione della frammentazione delle risorse sul territorio e d’accordo per l’aggregazione di soggetti pubblici che possano gestire insieme e con efficienza il servizio della raccolta dei rifiuti, siamo convinti che il macro-soggetto individuato in “RetiAmbiente SpA” debba restare interamente pubblico. Eventuali profitti, realizzati a regime di massima efficienza, potranno essere totalmente reinvestiti per il miglioramento della gestione complessiva del sistema-rifiuti.

Concludo facendovi presente che la raccolta dei materiali e la sua gestione, l’igiene e il decoro delle nostre città devono essere mantenuti e migliorati attraverso quelle attività i cui costi potranno essere sostenuti dalle Amministrazioni Pubbliche e coperti da un gettito tributario che dovremo progressivamente sforzarci di andare a ridurre. Sarà indispensabile trovare sinergie pubbliche ancora più forti che possano permettere di realizzare piani industriali di medio-lungo periodo e favorire investimenti a vantaggio della realizzazioni di impianti all’avanguardia sul piano della sostenibilità ambientale e, al contempo, su quello economico-finanziario. Il mio invito, cari Concittadini e Concittadine, è di sostenerci anche in tale percorso. Siamo convinti che, con il contributo di tutti, riusciremo a creare i presupposti per una corretta gestione dei rifiuti e per migliorare ulteriormente la nostra città e l’ambiente in cui viviamo.

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