Ricordando la Moby con lo sguardo alla sicurezza

In questi giorni ricorre l’anniversario della tragedia del Moby Prince, evento che rimarrà scolpito nella memoria non solo di ogni livornese e di chi quel giorno  vide  la  scomparsa di familiari, amici e conoscenti, ma di tutti gli italiani.

All’epoca i Vigili del Fuoco di Livorno intervenivano dalla vecchia caserma di via dei Pescatori, nel quartiere della Venezia, disponendo di 3 squadre d’intervento composte complessivamente da 16 unità.

Presso la Darsena Vecchia era inoltre operativo il Distaccamento Portuale Vigili del Fuoco con una motobarca pompa in acciaio di 24mt e con equipaggio di 3 specialisti nautici.

Come spesso succede quell’evento spinse l’opinione pubblica, e con essa i politici ed i dirigenti del Corpo, a rafforzare il servizio antincendio portuale e navale, anche in mare aperto, cercando in particolare di dotare i Vigili del Fuoco di mezzi sempre migliori e di personale specialista  più numeroso.

Questo lento ma progressivo potenziamento portò agli inizi degli anni 2000 all’entrata  in servizio a Livorno della motonave antincendio lunga 30mt, ognitempo, abilitata alla navigazione d’altura e specificatamente progettata per affrontare gli incendi di nave. Qualche anno dopo il personale specialista nautico del vigili del fuoco, a Livorno,  veniva incrementato, arrivando a contare  8 unità presenti  h24.

Arrivando ai giorni nostri, tra una “Motocisterna Capo Horn” ed una “Costa Concordia”, gli sforzi fatti in questi anni per assicurare i migliori standard di soccorso possibile sembrano stati inutili: è infatti decisione di alcuni mesi fa che l’antincendio portuale e navale, producendo statisticamente un numero di interventi limitato, seppur con conseguenze rilevanti, non giustifichi l’impiego delle risorse attuali.

Il futuro del settore a Livorno sarà ridotto ad una motobarca pompa in plastica  rinforzata di 15mt e da 5 specialisti nautici. A ciò dobbiamo aggiungere che i dirigenti del Corpo Nazionale VV.F. hanno individuato nel territorio di Firenze il luogo più idoneo per collocare il nucleo principale dei sommozzatori in Toscana, a discapito proprio di Livorno e Grosseto e del soccorso costiero e marittimo. I sommozzatori a Livorno sembrano destinati ad essere ridotti ed a prestare servizio solamente in orario diurno 8-20 mentre a Grosseto addirittura in chiusura.

Attualmente i Vigili del Fuoco di Livorno hanno la propria caserma in via Campania zona Coteto, differentemente da 25 anni fa la struttura è più efficiente e spaziosa, ma  le squadre di intervento si sono ridotte a 2, composte, complessivamente, da sole 10 unità. Anche questo personale ha un ruolo fondamentale in caso di incendio di nave.

Il 10 Aprile 1991 ero uno studente dell’Istituto Tecnico Nautico A.Cappellini e quel giorno non lo voglio dimenticare: anche io sono 141.

IL SEGRETARIO GENERALE FNS CISL LIVORNO

Puccinelli Ugo

 

 

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