Quartieri: tanto caos per il niente “panem et circenses”

Nonostante non sia stato informato ufficialmente dagli uffici competenti, cosa molto strana, a quanto sembra la lista con cui sono stato candidato alle scorse amministrative avrebbe diritto ad alcuni seggi nei consigli di quartiere. Non ne conosco le motivazioni e neanche mi interessano, peraltro tali organismi composti da nominati e non da eletti sono stati resuscitati dal comune di Piombino con una formula discutibile, dopo che una precisa riforma tesa al risparmio delle risorse pubbliche aveva abolito le circoscrizioni.  Il tutto legato a logiche strumentali poco utili alla comunità, visto il loro ruolo pressochè nullo nella passata legislatura, fino al punto che per ben  due volte a distanza di 5 anni qualcuno si è scordato di consegnare la lista dei membri da nominare nei tempi previsti. Pur apprendendo delle polemiche e dei ricorsi dagli organi d’informazione, la questione non mi ha appassionato, anzi, mi è sembrata una situazione alquanto grottesca, in effetti le figuracce non sono mancate. La politica dovrebbe trovare soluzioni e se non ci riesce sulle cose inutili e pretestuose, c’è da preoccuparsi quando devono essere affrontate questioni concrete.
Personalmente non sono interessato ai quartieri e visto che nessuno della lista con cui ero candidato è stato avvisato, suppongo che la cosa non sia così autorevole, anzi, alla fine è diventato un mezzo espediente utile solo a minare la già destabilizzata credibilità delle Istituzioni.  Se qualche cittadino di qualsiasi estrazione fosse interessato ai seggi vacanti che dovrebbero spettarci, me lo faccia sapere, oppure meglio ancora  si informi direttamente in comune, qualora non si trattasse di una bufala e vi fosse ancora la disponibilità (se già non vi fosse stato qualche strano movimento per accaparrarseli),  anche se le uniche notizie pervenuteci sono rigidamente ufficiose.
In una realtà dove si fa passare un accosto di una unica e sola nave da crociera per l’inizio di un futuro turistico, ed anni di cassa integrazione e di solidarietà per un processo di conversione industriale, possono essere anche mantenuti i quartieri pur non servendo a nulla, se non a mettere  nudo inesorabilmente, come la vicenda della tomba di Baratti, la qualità della classe dirigente locale.  Nonostante tutto però, immagino che per comodità e tornaconto alla fine saranno aboliti e su questa scelta sarà perso ancora un sacco di tempo inutilmente: Panem et circenses Piombino.

Luigi Coppola

 

 

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