Quanta ipocrisia attorno alla fiaccolata per la pace
Chi non avesse seguito la cosa direttamente deve confrontare vari articoli per avere un quadro completo di come è andata la cosiddetta Fiaccolata livornese per la Pace: alcune cronache, infatti, appaiono estremamente edulcorate. Mettendo insieme il tutto si apprende però, in parte lo si vede anche in alcune immagini, che quella che falsamente veniva presentata come una manifestazione super partes (bastava leggere il documento di base per capirne l’intento antisraeliano) si è invece svolta in piena coerenza con le premesse. Appare poi ormai chiaro che a Livorno ciascuno può apporre su pubblici immobili lo striscione che vuole : alla fiaccolata quello contro Israele è stato messo addirittua sul Comune, ovvero su quella che dovrebbe essere la casa comune di tutti i cittadini, rimosso dopo qualche ora, a festa finita. La bandiera palestinese in corteo c’era così come è avvenuta la distribuzione di volantini ovviamente antisraeliani. Davanti a tutto ciò e stanti le chiare e unilaterali premesse contenute nel documento di presentazione dell’iniziativa, appaiono ipocrite le reazioni riportate di disagio nei confronti dello striscione , della sua apposizione sul Palazzo Comunale e delle altre iniziative contro Israele. Hanno quindi ragione i contestatori d’Israele a essersi comportati coerentemente con lo spirito dell’iniziativa alla quale erano stati invitati. Ci vengano quindi almeno risparmiate, ora, le lacrime di coccodrillo.
Gadi Polacco
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