Psi: Livorno cambia verso. Ma non nella direzione che immaginavamo
Livorno cambia verso. Ma non va nella direzione che noi tutti, esponenti ed elettori del centrosinistra, immaginavamo.
Gli ultimi cinque anni di legislatura hanno visto accumularsi errori politici: liti fra PD e partiti della maggioranza, SEL e IDV; prese di distanza pubblica del PD dalla sua Amministrazione e dal proprio Sindaco; scarso respiro di prospettiva dell’amministrazione stessa con relativa capacità progettuale. In questo contesto peraltro si sono avute difficoltà contingenti legate alla crisi economica che ha inciso sulla nostra città come un coltello nel burro. A ciò si aggiunga una campagna elettorale condotta all’insegna dell’autosufficienza e dell’autoreferenzialità.
Dettate da una presunzione di immutabilità, vissuta quasi come un mantra ideologico ed una sorta di
assicurazione a vita. Presunzione che ha fatto in larga parte sottovalutare la portata della richiesta di
cambiamento da parte dei livornesi. Una richiesta di cambiamento decisamente più forte della paura di
consegnare la città “all’ignoto”. Tanto che questo ignoto è apparso una chimera rispetto al” pericolo” che tutto si riproponesse immutabile.
Una richiesta di cambiamento che, va detto ad onore del vero, si porta dietro diverse istanze. Compresa la paura di una parte dell’establishment che vi fosse un rovesciamento degli equilibri nel panorama dei gruppi di potere consolidati, tanto da reagire contro la propria stessa appartenenza. Il PD come massimo interprete del centrosinistra livornese paga le proprie contraddizioni in modo sonoro. La sua
oggettiva mancata evoluzione in senso “renziano”. L’essersi rinchiuso in una sorta di autosufficienza manifesta ma non concreta.
Ma è tutto il centrosinistra, va riconosciuto, che non ha saputo farsi interprete delle reali esigenze della città, del disagio che serpeggiava in larghe fette del tessuto cittadino tanto da determinare un solco profondo tra il sentire della “gente” e le risposte della parte politica di centrosinistra. Anch’esso si è riproposto come immutabile e insensibile rispetto al nuovo.
Oggi – a parte prendere atto del risultato che, avendo a cuore il bene della città, ci auguriamo sappia dare risposte tenendo fermo questo valore – dobbiamo comprendere che a Livorno vi è un serio deficit di proposta del centrosinistra.
Le spinte che hanno dato consenso al nuovo sindaco, non sono omogenee ed hanno in comune solo la voglia ed il desiderio del “cambiamento” e la ribellione contro un “modo di governare la città”. Ma sostanzialmente permangono profonde divergenze in termini di sviluppo del territorio e di capacità di dare una prospettiva. Vedremo dai primi atti e dalla quotidianità del governare quanto e se queste legittime spinte hanno trovato applicazione effettiva nella proposta del Movimento 5 Stelle o quanto piuttosto si esauriscano in una spinta emotiva che non si concretizza quotidianamente nell’arte del governare.
Ci sono davanti cinque anni però, in cui, metabolizzato ed elaborato il lutto di questa cocente sconfitta, dovrà essere ridata credibilità ad una proposta di governo del territorio che si connoti nell’alveo del centrosinistra. C’è da rifondare il centrosinistra nella sua interezza – abbandonando le timidezze e le mezze scorciatoie, l’autoreferenzialità – affidandone la guida a gruppi dirigenti nuovi, non figli di ideologie, ma dell’essenza di Livorno e di comprensione delle sue nuove e diverse esigenze. Che si ispirino ai valori nazionali che hanno dato un senso ed un significativo consenso alla proposta politica di Renzi e che si incardinano in modo coerente e logico nell’appartenenza al socialismo europeo. Noi nel nostro piccolo e con le nostre forze ci muoveremo in questo solco, consolidando sinergicamente il rapporto con gli amici dell’Associazione Confronto per Livorno, cercando di declinare in chiave locale il patto federativo di livello nazionale con il PD. Da subito dobbiamo saper cogliere da questo “pugno allo stomaco” un salutare e brusco risveglio foriero di una nuova e diversa progettualità del centrosinistra che sappia tornare ad essere espressione della volontà vera dei cittadini. Ed in ogni modo, sconfitti, dobbiamo saper dire grazie ai livornesi.
Aldo Repeti
Segreteria Regionale PSI
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