Proposta di sinistra: perché il Comune non acquista le case delle famiglie con mutuo?
La Costituzione, recita al secondo comma dell’art.41: “[L’iniziativa economica privata] Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”. Sarei grato a chi mi spiegasse quale utilità sociale si nasconde (e si nasconde bene) dietro l’interminabile processo di cementificazione di ogni metro cubo disponibile nella nostra città, a fronte dell’enorme stock di edifici sfitti o abbandonati. Non c’è necessità di nuovi alloggi (ai prezzi a cui vengono offerti) si continua a costruire mentre decine di migliaia di cittadini vivono senza un tetto sulla testa oppure sono costretti a soluzioni di fortuna. La sproporzione tra gli stipendi medi ed il costo per metro quadro, d’altronde, è il risultato dell’assenza di equilibrio tra rendite ed interesse generale: alcuni si sono arricchiti mentre i prezzi delle case salivano alle stelle. Se a questa situazione si aggiunge la difficoltà nell’ottenere un mutuo o le garanzie richieste per accedere ad un appartamento in affitto, a causa mercato del lavoro agonizzante, non ci vuole molto a capire che l’occupazione è per molti la sola strada per poter sopperire all’assenza delle Istituzioni. Le occupazioni sono spesso dimore di fortuna, in stabili fatiscenti dove le famiglie si adattano a condizioni indegne per un paese civile pur di non essere costrette a dormire in strada o in macchina; paragoni tra alloggi stabili, regolari e con un minimo di garanzie con soluzioni spontanee per tamponare un’emergenza, sono ben poco proponibili.
L’emergenza abitativa, insomma, è ormai una bomba a mano senza sicura, la cui deflagrazione rischia di dare un colpo di grazia al traballante tessuto sociale della città. Se il comune non mette in essere misure di contrasto alla speculazione (stop alle edificazioni e regole rigide sulle rendite) e di promozione sociale del bene casa, attraverso percorsi di recupero (ed auto-recupero) dell’ingente patrimonio immobiliare in disuso, sia pubblico che privato, rischia di raggiungere un punto di non ritorno sul tema occupazioni. Una proposta davvero di Sinistra, che economicamente e socialmente avrebbe una valenza notevole, sarebbe l’acquisto da parte del comune degli immobili intestati a famiglie che non hanno più i mezzi per pagare il mutuo, proponendo agli stessi un contratto di affitto sostenibile. Questo toglierebbe le famiglie dal rischio sfratto, permetterebbe alle banche di recuperare il credito residuo e permetterebbe al comune di accrescere il patrimonio immobiliare in un momento in cui l’acquisto di un immobile è vantaggioso vista la contingenza economica. A Livorno ci sono centinaia di piccoli appartamenti in vendita, il cui valore si è quasi dimezzato rispetto al 2008. Sarei curioso di sapere l’opinione dei candidati sindaco in tal proposito.
Thomas Gamba
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