La privatizzazione di Porto 2000 danno irreversibile per Livorno

La Confindustria livornese parte da un presupposto, non sono in grado di giudicare quanto giusto, che la cittadinanza si informa poco, altrimenti non si spiega la determinazione con la quale chiede alla comunità qualcosa di incomprensibile visto che tale richiesta provocherebbe un danno per tutti meno i pochi che godrebbero dei vantaggi. Sembra quasi che si voglia alimentare una mentalità da prenditori e non da imprenditori. La vicenda della privatizzazione della porto 2000 inizia ad assumere contorni surreali e fantaeconomici.
Qualcuno, per propria comodità, cerca di rappresentare un dibattito ideologico , tra fautori della cosa pubblica con la totale eliminazione dell’iniziativa privata i quali si contrappongono ad un moderno pensiero liberal democratico che considera la privatizzazione un qualcosa che rende più efficace ed appetibile un servizio o un’azienda. Personalmente non ho patemi nel rappresentarmi come un’avversario del concetto di privatizzazione , ma non e’ questo il caso, qui si tratta di discutere non di ideologia ma di buon senso.
Privatizzare la porto 2000 ora significa svenderla, perché viene stimata in base al valore attuale , mentre il nuovo piano regolatore del porto consentirà a questa società di decuplicare il proprio valore , indipendentemente se la proprietà sarà pubblica o privata. Per logica economica chi e’ proprietario ora ( la parte pubblica ) ha tutto l’interesse a non vendere in attesa di una stima reale del valore, mentre chi non è’ proprietario ha tutto l’interesse a comprare, e’ evidente che i due interessi non coincidono come e’ evidente che se vendere un qualcosa non lo decide l’acquirente ma il proprietario e se il proprietario e’ in gran parte un’ente pubblico deve garantire la comunità non svendendo un gioiello, quando è stimato come bigiotteria. Per questo la maggior parte delle forze politiche che componevano l’ex consiglio comunale chiesero al sindaco di votare in modo contrario alla nomina da parte del comitato portuale , su richiesta del presidente dell’autorità portuale, di un Advisor, visto che questo avrebbe fatto la stima prima della variante anticipatrice ( di competenza comunale) al piano regolatore del porto, sia al piano regolatore del porto vero e proprio , piani che nelle loro bozze facevano e fanno evincere una prospettiva di aumento di valore per la porto 2000. Anche il partito democratico, mantenendo i suoi vetusti distinguo, che consentono e non consentono allo stesso tempo, era perplesso . Ma il sindaco Cosimi dopo aver ascoltato il consiglio che da molte parti ( anche io) supplicava di votare contro la nomina dell’Avdvisor , quella stessa mattina andò a votare al comitato portuale in maniera difforme da quanto si poteva raccogliere da i vari interventi che si erano sentiti in consiglio. La giustificazione che l’allora sindaco ha dato al consiglio e’ risibile, in quanto sostenne che il sindaco nel comitato portuale vale uno come tutti, e’ vero e’ frutto di una legge sbagliata sulla portualita’ che relega il primo cittadino di un comune di una città portuale come Livorno, ad un ruolo formalmente secondario, ma è’ anche vero che il peso politico si conquista con la sostanza e non soltanto con la forma, questo e’ stato uno dei limiti enormi della precedente amministrazione (pensiamo alla nomina del presidente dell’autorità portuale avvenuto in spregio alla volontà del consiglio) . Quindi la confindustria che si getta come un falco sulla preda, porto 2000, deve veder frenare i propri appetiti da parte di tutta la comunità labronica, e Gallanti ci deve spiegare meglio perché si è’ ostinato nella nomina di un Advisor quando avrebbe inevitabilmente fatto una stima per enorme difetto, ed anche qui quello che dissero in consiglio alcuni esponenti del pd, ovvero che la nomina di un Advisor non significa volontà ma ipotesi dei vendita risulta del tutto fuori luogo. Il compenso di un Advisor non è insignificante , quindi perché spendere dei soldi se non si vuol vendere? E perché, ripeto ossessivamente, fare una stima quando il valore sarà, inevitabilmente, nettamente inferiore a quello futuro?
Quindi è bene che la comunità sostenga la scelta del sindaco Nogarin, che se si rendesse più credibile nominando una giunta non sarebbe male, di non vendere porto 2000, dimostrando alla confindustria locale che i cittadini sono informati e che in un momento storico come quello attuale il compito di industriali ed imprenditori dovrebbe essere quello di creare lavoro diminuendo le logiche speculative a favore della crescita del traffico crocieristico in città che non deve diventare un competitore di quello delle merci, ed una sinergia del genere può essere regolata solo dalla politica e non da interessi privati prevalenti, almeno fino a quando non sarà possibile una stima vera di porto 2000 ovvero dopo l’approvazione del piano regolatore del porto . Spinelli venderà Paulinho dopo averlo valorizzato, non dopo il campionato 2008/9 dove non realizzo neppure una rete, ma si vedevano le prospettive.

Lamberto Giannini

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