Il presidente della Consulta delle Associazioni risponde a Bruciati
Ho ascoltato con stupore e disappunto quanto espresso in Consiglio Comunale da Marco Bruciati della lista Buongiorno Livorno oggi, 25 agosto 2014, in merito alle recenti vicende della Consulta delle Associazioni del Comune di Livorno, con specifico riferimento al passaggio in cui, dopo aver criticato duramente l’attuale modalità di funzionamento di tale organo elettivo, Bruciati afferma come “la nomina della dirigente dell’Arci” a presidente della Consulta “in questo caso, ve lo assicuro, non aiuterà per niente”.
In primo luogo vorrei ricordare a Marco Bruciati che la Consulta è un organo elettivo e che pertanto il suo Presidente non viene “nominato”, bensì liberamente eletto dai rappresentanti delle Associazioni iscritte alla Consulta stessa.
Faccio presente che seppur attualmente, come dice Bruciati, molte Associazioni “ne sono fuori”, la Consulta si compone di 149 Associazioni: naturalmente non è la totalità, ma si tratta di un numero comunque molto significativo e ben rappresentativo delle realtà territoriale.
Se Bruciati sapesse questo, saprebbe anche che la mia elezione è avvenuta a larga maggioranza, per cui gettare discredito sulla mia elezione significherebbe gettare discredito anche sulle persone che vi hanno contribuito, sulle Associazioni che essi rappresentano e in ultimo sulla Consulta stessa, Organo che funziona con precise regole, al cui rispetto sono preposte non persone trovate per strada ma funzionari e dipendenti del Comune di Livorno.
Che poi il ruolo complessivo della Consulta possa essere rivisto e sviluppato è uno dei motivi stessi della mia candidatura a presiederla, ma non è certo con un attacco personale come quello portato da Bruciati nei miei confronti che sarà possibile farlo. Tra l’altro in queste settimane ho già incontrato diverse persone proprio con l’intento di raccogliere le istanze provenienti dalle realtà associative più recentemente iscritte, al fine di ampliare al massimo la partecipazione.
Ma ciò che più mi inquieta non è tanto questo, quanto piuttosto il fatto che il ragionamento di Bruciati sembri sottendere un forte pregiudizio discriminatorio verso l’Arci, Associazione della quale sono dirigente.
E’ naturalmente legittimo avere qualsiasi giudizio sulla storia e sulle posizioni di un’Associazione vasta, complessa e radicata in tutto il paese come l’Arci, ma non è a mio avviso accettabile esprimere nell’ambito di un Consiglio Comunale, massima sede istituzionale e luogo che appartiene a tutti, punti di vista che possono apparire pregiudiziali, al punto da far venire in mente intenti proscrittori.
Io voglio credere che non sia così, voglio credere che l’intervento di Bruciati fosse atto a stimolare la costruzione di modalità condivise e non esclusive di funzionamento della Consulta, che sarà anche uno dei miei principali intenti.
Voglio però nello stesso tempo far sapere che non esiterò a intraprendere un confronto duro e serrato con chiunque intenda portare avanti attacchi gratuiti e grossolani sia contro la Consulta che contro l’Associazione che rappresento.
Cinzia Simoni
Presidente della Consulta delle Associazioni
Presidente di Arci Solidarietà
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