Porto 2000, prima di cedere ai privati ci penserei

Credo che i continui interventi, le giornaliere prese di posizione sulla cosiddetta privatizzazione della Porto 2000 non servano ad altro che a nascondere il problema più importante se non unico che investe questa società. Qui tutti chiaccherano un monte, ora passi per Nogarin che almeno due uscite notturne in porto le ha fatte, ma leggo dichiarazioni di soggetti che sono sicuro abbiano difficoltà a distinguere la prua dalla poppa di una nave e se gli parli di pescaggio, magari pensano a qualcosa di alimentare. Sembra non sappiano, alcuni fanno finta, che al momento attuale la Porto 2000 vale poco o nulla, non ha banchine, non ha piazzali idonei e strutture adeguate, insomma è quasi una scatola vuota e continuo a chiedermi il perchè di tanta fretta nel voler cederne le quote, ormai la stagione crocieristica 2015 è andata, le toccate vengono determinate nella primavera dell’anno precedente e le centinaia di migliaia di passeggeri persi non torneranno certo con un nuovo assetto societario. Abbiamo pertanto tutto il tempo per dare soluzione al problema prima accennato, imporre cioè il rispetto delle previsioni del Piano operativo Triennale con la realizzazione del terminal Crociere ricomprendente la Calata Orlando e l’Alto Fondale. L’escavo del lato nord del Molo Italia sta partendo, in questo lasso di tempo possiamo completare la Sponda Est ed eliminare cosi ogni controversia tra la Porto 2000 e la CLP. A questo punto il valore della società sarà aumentato a dismisura ed allora e soltanto allora si potrà affrontare il nodo della vendita totale o parziale delle quote. Non ho alcuna intenzione di farne una battaglia ideologica, ma prima di cedere a privati (quali ?) una società pubblica che anche nelle disgraziate condizioni attuali, continua a macinare utili io ci penserei un tantinello.

Bruno Tamburini

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