Per continuare a chiamarlo gioco rivolgetevi a questa rete di assistenza
Di gioco d’azzardo si parla molto, in termini di pubblicità, di vincite, di criminalità, di sport corrotti a vari livelli, di diffusione capillare delle opportunità di gioco, di famiglie disgregate e truffe lavorative…
Anche i più indifferenti al tema avranno certamente osservato il graduale incremento delle aperture delle sale da gioco in tutto il territorio cittadino: un business legato alle concessioni dell’AAMS e ad una mole di giocate (84 miliardi di € nel 2013) che portano circa 8 miliardi di € annue nell’erario statale.
Come in altre parti del mondo è già stato considerato da tempo (l’American Psychological Association ha introdotto il concetto di dipendenza da gioco d’azzardo – gambling -, inquadrandolo come una nuova categoria diagnostica già nel 1980), anche in Italia pare essere ad un passo il riconoscimento ufficiale del Gap nei cosiddetti LEA, i livelli essenziali di assistenza, che ufficializzerebbe ciò che nella vita quotidiana di molti già è palese: di gioco d’azzardo ci si può ammalare e si può richiedere un trattamento di cura.
Senza voler demonizzare il gioco d’azzardo e reincarnarsi in moderni don Chisciotte contro i pro-scommesse, vogliamo qui evidenziare l’eccellenza del territorio livornese in termini di rete di servizi per la cura da gioco d’azzardo patologico.
In tempi in cui in Italia pochissimi parlavano della possibilità di ammalarsi di gioco d’azzardo, il direttore del Ser.T. di Livorno, dott. H. Margaron, ha voluto che gli operatori del servizio, in particolare il dott. Pini, si occupassero di questa forma di dipendenza, osservando nel tempo l’incremento delle richieste di presa in carico fino al recente riconoscimento normativo di cui sopra.
Mentre, dunque, in altri comuni e distretti ASL si inizia a prendere in considerazione il gambling, a Livorno è presente una rete di servizi pubblico-privati che anche il tavolo tematico di lavoro istituito dalla regione Toscana sta prendendo in considerazione.
La rete livornese prevede riunioni periodiche di confronto e scambio di prassi tra i seguenti enti:
Ser.T. della ASL di Livorno
Associazione “G.A.” (Giocatori Anonimi)
Associazione “GamAnon” (familiari di giocatori)
Fondazione per la Prevenzione dell’Usura onlus
U.e.p.e. (Ministero della Giustizia)
Caritas di Livorno
Associazione “San Benedetto” onlus
E’ quindi possibile per le persone che vivono la dipendenza da gioco d’azzardo, per i familiari o per chiunque volesse avere informazioni sul tema, accedere nel completo rispetto della privacy ad un insieme di realtà collaboranti, che intervengono con le rispettive competenze nei vari aspetti relativi alla patologia. Tutto questo perché quello che comunemente viene chiamato “gioco” deve mantenere le caratteristiche ludiche del termine, mentre in molte, troppe situazioni diventa malattia, isolamento, perdita della serenità e disperazione.
Invitiamo dunque chiunque possa essere a vario titolo interessato a seguire i riferimenti nella tabella seguente:
ENTE
REFERENTE
RECAPITI
Asl 6 – Ser.T. (via T. Scali 11)
Dott. M. Pini
0586 – 223592
[email protected]
Associazione “Giocatori Anonimi” (si riunisce presso la S.V.S. in via S. Giovanni)
Referente per il 2015:
Alessio
334 – 1530525
www.giocatorianonimi.org
Associazione “GamAnon” (si riunisce presso l’Associazione P24 in via delle Travi)
Cristina/Silvia
328 – 0980548
[email protected]
Fondazione per la Prevenzione dell’Usura (martedì e mercoledì mattina presso la Misericordia in via Verdi 65 – Livorno)
Giovanni Filippi
0586 – 833422
[email protected]
U.E.P.E. del Ministero della Giustizia (via Meucci 6)
Paola Navalesi
0586 – 408362
[email protected]
Caritas di Livorno (via delle Cateratte 13)
Elvira Cosentino
0586 – 884693
[email protected]
Associazione “San Benedetto” onlus (via dell’Industria 9)
Emiliano Contini
Olivia Della Vista
0586 – 888101 [email protected]
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