Pd-Idv-Sel, servono impegni precisi e non chiacchiere

di gniccolini

Il bilancio 2015 del Comune di Livorno sarà vincolato dalla gestione caratteristica e dalla attività finanziaria delle società partecipate o controllate dal Comune. Più che di questo problema, la coalizione della paura Pd-Idv-Sel parla di coltivazione della marjuana e di decoro urbano. Per non incrementare le tasse la futura amministrazione dovrà efficientare le aziende, specie quelle più malridotte. Tutte soffrono di squilibri strutturali tra troppa amministrazione e poca produzione, scarsa produttività, costi esorbitanti rispetto ai servizi prestati. E a pagare i disservizi siamo noi cittadini, consapevoli che dietro ogni inefficienza si nasconde una tassa occulta: quindi siamo tassati due volte. Il punto politico è che questa alleanza Pd-Idv- Sel non è in grado di affrontare il problema con una proposta innovativa che vada verso la vendita delle aziende, che auspichiamo rapida, a imprenditori privati che le tengano sul mercato. Questo vincolo è stato dentro la precedente amministrazione e sarà il punto politico per la prossima. Ma i limiti della spesa pubblica non possono più attendere decisioni che non vengono e che altrove sono state già prese. Sono chiesti impegni precisi e non chiacchiere a un sindaco che rappresenti tutta la città, con una visione rivolta al bene generale e superiore e non alla ideologia di partito. Insomma, un sindaco che abbia più a cuore le istituzioni che la sintonia con il suo partito; che non sia quindi sotto tutela politica o, peggio, condizionato dai partiti-nani. Pur essendo convinti sostenitori di un centrosinistra moderno e dinamico, dubitiamo fortemente che a Livorno sia in grado di valutare in maniera omogenea e, tanto più, fare le scelte unitarie e coraggiose che i cittadini chiedono. Una coalizione che ha scelto una alleanza solo elettorale avulsa dai bisogni di noi cittadini. Sarà la mancanza del voto centrista, che porterà il PD al ballottaggio. Noi una proposta l’avevamo formulata per acquisire il voto moderato alla causa del centrosinistra. Il ballottaggio sarà dunque il fallimento di una strategia politica. Che ci siano errori e scarsa preparazione nella campagna elettorale del centrosinistra è un dato provato dalla errata valutazione della Tasi definita come la più alta d’Italia dal Pd. Ma pare che ci sia ormai una rassegnazione all’inevitabile. Chiediamo al candidato sindaco Ruggeri: si è dimesso da consigliere regionale, come correttamente fece l’amico Elis Bufalini dal consiglio provinciale quando si candidò alle parlamentarie oppure neppure lui crede più nella vittoria dell’attuale centrosinistra livornese? Il nostro invito è quello di andare a votare individuando di più le persone che possono incarnare il cambiamento soprattutto di cultura politica, altro che “Punto a capo”.

Marco Ristori
Livorno Democratica

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