Pd: dovrebbe essere il momento del confronto, invece è una guerra di cifre
Archiviate le fasi del Congresso dedicate ai soli iscritti, il Partito Democratico si avvia verso l’ultima fase, quella aperta a tutti, per la scelta del Segretario nazionale. Dispiace notare come, un momento che dovrebbe configurarsi come un’opportunità per rinnovarci, per ripensare a cosa ci contraddistingue come centrosinistra, diventi invece una guerra di cifre, in un tripudio di personalismi e opportunismi piccoli e grandi che appaiono come il più grande trionfo culturale dell’ultimo ventennio. Del resto ci siamo piegati da tempo anche al concetto salvifico dell’ Uomo della Provvidenza e all’abuso dei media, enfatizzando le battute dei leader e la loro persona, polarizzando lo scontro e indirizzando opinioni in un modo che credevamo appartenere ad altri, ma che ora scopriamo essere soltanto il modo tutto italiano di usare l’informazione a vantaggio di questo o quello. Purtroppo una democrazia dove l’informazione sia parziale o faziosa, è sempre una democrazia incompiuta. E la nostra lo è senz’altro. E’ davvero sospetta la devozione fideistica con cui le principali reti nazionali e i giornali si dedicano a fomentare il manicheismo dello scontro Renzi-Cuperlo, per far passare l’idea (falsa) che i giochi siano già fatti, e per indirizzare gli elettori verso un voto “utile”. Pensateci. Ma come sarebbe mai possibile uscire dal pantano della crisi economica e valoriale con uno qualunque dei due? Al di là delle caratteristiche individuali, in entrambi i casi c’è un tale sovraffollamento di notabili in attesa di ricollocamento, che nessuno dei due avrà mai il coraggio di fare le scelte coraggiose che servono, così come si guardano bene dal farle in queste ore, terrorizzati dal semplice annuncio che Pippo Civati presenti domani una mozione di sfiducia al Ministro Cancellieri. Ma non erano tutti d’accordo sull’opportunità delle sue dimissioni? Ora, mentre Napolitano e Letta blindano il Ministro, si scopre che l’eretico è Civati perché chiede di scoprire le carte in Parlamento – cioè nel luogo deputato a queste cose – non in prima serata da Fazio. Renzi e Cuperlo invece attendono che altri decidano o, meglio, che il Ministro si suicidi politicamente risparmiando loro una scelta. Ma non si erano candidati per risolvere, decidere e fare? Pensiamoci un attimo: mai con Berlusconi e siamo al governo con lui. Caso Shalabayeva, altra retromarcia per salvare Alfano. IMU? Dalla rimodulazione all’adesione totale alle richieste del centrodestra. Affaire Cancellieri-Ligresti? tranquilli, è tutto ok. E in tutti questi casi l’eretico sarebbe Civati, solo perché ha tenuto fede nei fatti a ciò che ha detto mentre tutto il resto del partito ha scelto di fare altro? Bene, non so voi, ma io l’8 dicembre voterò proprio l’eretico Pippo Civati. Lo farò con convinzione e senza turarmi il naso. E lo farò prima che questa follia collettiva, politica e mediatica, cominci a sembrarmi normale.
Elena Betti
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