Otto marzo, Saturnalia: quando i padroni servivano gli schiavi a tavola

Otto marzo, festa della donna. La scorsa settimana, nelle vetrine del centro mancava la  nota colorata e splendente della  mimosa ed oggi  solo in pochissimi bar o panifici regalavano alle clienti un rametto giallo. “Meno male”, ho pensato, “forse  gli uomini hanno cominciato a capire che al posto dei fiori le donne vogliono rispetto,  diritti, parità, condivisione,collaborazione, gentilezza; nonostante le pagine dei giornali siano pieni di fatti atroci perpetrati dagli uomini sulle donne , come stupri, percosse, ingiurie,umiliazioni, omicidi, forse c’è una timida speranza. Ma a porre fine a questo sogno romantico sono stati per tutto il giorno,  gli spot televisivi, i messaggi telematici e le parole di uomini competenti ed importanti,intervistati per l’occasione,  fra cui alcuni politici e lo stesso Presidente della Repubblica.

Già nei giorni scorsi la Rai aveva mandato in onda uno spot sull’8 marzo,accostando le immagini di attrici protagoniste di celebri fiction, tutte donne bellissime, come Vanessa Incontrada, Vittoria Puccini e tante altre, dai volti espressivi ed intensi: ma che bella idea, come se le donne reali fossero così, senza rughe, truccate,sempre eleganti, sempre in primo piano, protagoniste di grandi passioni. Ancora una volta era proposto  un modello di bellezza, di perfezione, quello che corrisponde ai sogni maschili ; i volti delle donne comuni sono quasi sempre stanchi, segnati dalla fatica e dallo stress delle corse quotidiane, per accompagnare o andare a prendere i figli prima e dopo il lavoro, fare la spesa, cucinare,pulire la casa, lavare i panni, stirare,  accudire gli anziani, aiutare nei compiti i bambini, preparare le loro feste, portarli al parco. Di tutto ciò non c’era la minima  traccia in quelle immagini.

Poi il Consiglio dei ministri inviava uno dei suoi soliti spot che, nella mente degli uomini che li pensano e li dispensano ( ma le ministre che cosa fanno, in tutti questi passaggi,per altro dispendiosi per i cittadini,  approvano?!)dovrebbero livellare le differenze di genere: diceva che il mondo è una favola grazie alle donne, un concetto che anche altri hanno ripetuto oggi, innamorati di questa espressione: per forza, gli uomini, anche se qualcuno, raro, collabora , in media non fanno quasi nulla, oltre al loro lavoro, se lavorano, per cui possono dedicarsi ai loro passatempi preferiti,come giocare a carte al bar o chiacchierare con gli amici ( sempre sullo  stesso pensiero dominante!)  alle attività sportive, al riposo, alla lettura, a godersi la pensione. La vita delle donne, più che a una favola, assomiglia ad  un incubo, anche perché se qualcosa viene un po’ trascurato o non viene fatto tanto bene,ci sono anche le critiche e le colpevolizzazioni, tipo che una donna non è una brava moglie e  madre, che non si impegna abbastanza.

Al messaggio dei ministri fa pendant quello della Vodafone che, per l’8 marzo, regala un giorno di navigazione su Internet gratis a tutti gli utenti: che cosa vuol dire? Che quando è la nostra festa è la festa di tutti? Sembrerebbe una bella cosa, in realtà nel navigare di tutti è proprio la donna, che ha poco tempo per farlo, a sparire dalla sua festa, anche perché nello scarso tempo libero di oggi,il suo compagno naviga in rete!

Stamani, su Rai uno, ad Uno mattina, un uomo politico parlava di un  nuovo progetto di legge per le pensioni,volto a dimunire la spesa INPS che incide sul bilancio dello stato per il 30%, dicendo che tutti dovremo fare qualche piccolo sacrificio per il futuro dei   nostri figli (intanto i loro figli non hanno alcun problema né di denaro né di lavoro perché le  pensioni o i  vitalizi dei ministri  non si possono toccare), per cui il progetto sarebbe di decurtare tutte le pensioni, anche quelle che sono state già erogate con il sistema contributivo e  che si dovrebbe tornare indietro, rispetto all’iniqua legge Fornero, permettendo alle persone fra i 60 ed i 70 anni di scegliere di poter andare in pensione quando vogliono, decurtando, ovviamente, la loro pensione (di una bella fetta) e  già che era l’8 marzo, annunciava che questo era pensato apposta e molto opportuno per   le donne le quali sono spesso assenti dal lavoro perchè partoriscono o prendono dei periodi per accudire gli anziani e quindi potranno andare in pensione prima  rinunciando  ad un terzo (visto che non hanno lavorato quanto gli uomini, sottinteso). Proprio un bel regalo per la festa della donna. E pensare che in alcuni  paesi dell’Europa, quell’Europa che vorrebbe imporre  una ferrea austerità a noi e alla Grecia, le donne , per ogni figlio , hanno ben due anni di anticipo sulla pensione, altro che risultare assenti!

Otto marzo, festa della donna; Saturnalia, si potrebbe dire, la festa degli schiavi,  pensando alle antiche feste romane in cui, per un giorno, i padroni servivano gli schiavi a tavola. Ma quante donne comuni, oggi ,8 marzo, hanno cucinato come sempre, servito a tavola, lavato i piatti etc. etc.? E poi che senso ha istituire una  festa in un giorno che ricorda un fatto tragico, la morte di alcune  operaie chiuse dal padrone in una fabbrica emorte bruciate ? Dovrebbe essere piuttosto  un giorno della memoria.

Intervistato, l’ottimo Raffaele Cantone, preposto ad arginare la corruzione relativa  all’Expo (  per tutta la corruzione del nostro paese sarebbe una mission impossible) ha detto che le donne risultano molto meno corruttibili degli uomini: per forza, non occupano i loro importanti posti,non maneggiano denaro,non trattano con le organizzazioni criminali,   tanto è vero che  Cantone sottolinea che in genere le poche corrotte hanno ruoli marginali,come quello di segretarie.

Ma quello che mi ha sconvolto è stato il Presidente della Repubblica che, invece di sottolineare quanto ancora siano grandi le disparità di genere  nei diritti , nei doveri e nei comuni comportamenti , ha ringraziato tutte le donne per tutto quello che fanno : accudire gli anziani,badare i bambini,prendersi cura di tutto, pulire la casa… far funzionare , insomma, tutto il sistema che permette ad una metà della popolazione umana di vivere la sua favola in santa pace alle spalle dell’altra metà.  Grazie, Presidente,per aver  ufficialmente sancito che tutto questo lo facciamo bene e  dobbiamo continuare a farlo noi : ora gli uomini che erano già tranquilli, vivranno ancora più tranquilli .

L’unica voce dissonante è stata quella di Papa Francesco che ha detto all’Angelus : “Le donne non solo sono portatrici della vita ma hanno la capacità di vedere oltre e la  trasferiscono in noi”.  Mi domando , però: “a chi serve?”

Cristina Quartarone

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