Ora aspettiamo di conoscere la lista del Pd

La strategia elettorale del PD è oggi finalmente chiara. Sul fronte delle opposizioni di destra le divisioni sono tali da non impensierire Ruggeri. Sul fronte di sinistra le divisioni sono meno stridenti ma pur presenti. C’è l’incognita dei grillini che potrebbero portare al ballottaggio, ma probabilmente si confida anche in un elevato tasso di non affluenza al voto, causato dalla disaffezione alla politica da parte dei cittadini sempre più nauseati, per poter vincere magari con il 51% del 60% degli aventi diritto. C’è poi il problema dell’egemonia nella coalizione del centro-sinistra dove il partitone ha attuato la politica della frammentazione dei possibili concorrenti verso quote di voto moderato e centrista. Sarà interessante vedere l’elenco dei nomi presenti in lista per capire che assetto si vorrà dare in termini di equilibri politici al nuovo consiglio comunale e dove troverà sfogo il numero chiuso della lista PD.
Tutto questo nel completo silenzio sui problemi della città, sulla scottante questione delle aziende controllate e partecipate dal comune. Abbiamo letto che il candidato Sindaco della coalizione di centrosinistra vorrebbe aziende che non agissero in una logica di “municipalizzate” ma di vere e proprie spa, quali esse sono. Mi pare una proposta un po’ debole, per un candidato di un moderno partito riformista, considerato che il vero dato di innovazione politica in Toscana è stata la privatizzazione al 100% di una grande azienda come ATAF, senza una ora di sciopero. Su questa strada si sta muovendo Fassino a Torino, Pizzarotti a Parma. Ci vorrà ben più di un auspicio e di una coalizione così traballante per produrre una proposta concreta di governo sulla gestione delle aziende pubbliche locali, su cui SEL e IDV – è bene ricordarlo – sono arroccate in una difesa dei vecchi criteri di gestione e conservazione, basti osservare la spaccatura in consiglio comunale su questioni dirimenti con la fusione di sette aziende di trasporto nel CTT.

 Marco Ristori Livorno Democratica

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