Nota congiunta PD Livorno – PD Piombino su ASA/IREN

Intanto una premessa, da affermare una volta per tutte: il risultato positivo del referendum sull’acqua del 2011 è stato il risultato del sostegno maggioritario del PD al referendum stesso. Un sostegno convinto e deciso che voleva affermare la non univocità di regole di governo e di gestione né private né ideologicamente pubbliche, ma voleva mettere al centro l’interesse universale per un’acqua che fosse resa disponibile in quantità e qualità adeguate, a prezzi controllati, con la coscienza di una somma di investimenti tali da scardinare, se sostenuti solo dalla mano pubblica, qualunque bilancio istituzionale.
È bene ricordare con chiarezza che l’esito della battaglia referendaria condivisa e supportata dal PD ha portato ai seguenti risultati:
1) Disciplina a livello nazionale del servizio idrico integrato sotto l’autorità di AEEGSI;
2) Creazione dell’Autorità Idrica della Toscana con competenze rigorose nei confronti delle aziende di servizio, ivi compresi livello degli investimenti, tempi di realizzazione degli stessi, determinazione delle tariffe;
3) Conferenza territoriale dei Sindaci per la definizione del cosiddetto Piano d’Ambito.
In questo e con questo si determina il controllo pubblico nel settore acqua: in nessuno dei tre livelli sono presenti le aziende che effettuano il servizio. Questo è dare concretezza al tanto citato referendum.
Su tali basi non possiamo sottovalutare la proposta che il Consiglio di Gestione di ASA sottopone a tutti i soci e che programmaticamente sviluppa un progetto di ulteriori investimenti necessari a tutti i cittadini dell’area per mantenere e migliorare i livelli del servizio idrico.
Stiamo parlando di un’azienda che in soli sei anni ha investito oltre 130 milioni di euro in opere infrastrutturali, e su questo vorremmo che responsabilmente tutti i livelli istituzionali si concentrassero: non su tesi demagogiche, ma sulle irrinunciabili necessità infrastrutturali che possano contribuire a rendere competitivo e comunque più vivibile il nostro territorio per i cittadini, le imprese, gli agricoltori, gli operatori turistici.
Noi auspicavamo che il ruolo istituzionale del Sindaco di Livorno, principale azionista tra i Comuni soci, emergesse sotto forma di un coinvolgimento costruttivo nei confronti dei Sindaci degli altri comuni, anche in considerazione dei tre incontri che il Sindaco Nogarin stesso ha avuto in queste ultime settimane con i vertici di Iren: un modo dunque per approfondire insieme analiticamente la proposta del partner industriale, nell’interesse delle comunità locali. Ci saremmo aspettati altresì dal Sindaco del comune capoluogo un ruolo attivo dal punto di vista progettuale, invece né gli altri Comuni, né tanto meno i cittadini, hanno vuoto modo di conoscere una proposta alternativa vera, sostenibile economicamente e forte industrialmente, da parte dell’Amministrazione comunale di Livorno.
Purtroppo invece dobbiamo prendere atto che il Sindaco di Livorno (che ha incontrato di fatto più volte il socio industriale che non i Sindaci degli altri comuni, a proposito di ruolo del pubblico…) ha preferito ancora una volta abdicare al proprio ruolo di player istituzionale, per indossare la casacca di “capo partito”.
Noi riteniamo che i Sindaci debbano discutere laicamente di prospettive così rilevanti per il nostro territorio, con l’obiettivo di portare a casa risultati concreti in investimenti e opere. Le sole affermazioni di principio non bastano: sono ombrelli gratuiti che non riparano neppure dalla pioggia di maggio.

Lorenzo Bacci
Valerio Fabiani

Segretari PD Livono e Valdicornia-Elba

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