La nostra democrazia vista da un agente di polizia
Partiamo dall’articolo 24 della l.121/81, quella che smilitarizzò e sindacalizzò il corpo delle guardie di p.s., e ne consentì l’ingresso delle donne, unificando ruoli e generi; Articolo 24. Compiti istituzionali della Polizia di Stato
1. La Polizia di Stato esercita le proprie funzioni al servizio delle istituzioni democratiche e dei cittadini sollecitandone la collaborazione. Essa tutela l’esercizio delle libertà e dei diritti dei cittadini; vigila sull’osservanza delle leggi, dei regolamenti e dei provvedimenti della pubblica autorità; tutela l’ordine e la sicurezza pubblica; provvede alla prevenzione e alla repressione dei reati; presta soccorso in caso di calamità ed infortuni.
Voglio soffermarmi sulle “istituzioni democratiche”. Dopo l’abolizione prima delle circoscrizioni, poi delle province, oggi ci troviamo ad avere, in futuro, un senato non elettivo, non espresso dal voto diretto per suffragio universale. Si accampano motivazioni legate ai costi economici della politica, delle istituzioni; si mascherano queste operazioni di restrizione degli spazi democratici e di partecipazione diretta dei cittadini alla cosa pubblica con termini accattivanti come “riforme”, “razionalizzazioni”, “modernizzazioni”, “adeguamenti e aggiornamenti necessari ed attuali”. In questo modo, intanto, si sono tagliati e si taglieranno molti servizi pubblici. Non è l’etichetta che determina il prodotto, ma gli ingredienti reali. Con la scusa dei costi e dei tempi decisionali, ci stanno scippando gli spazi di partecipazione, prima quella diretta, oggi anche quella rappresentativa. E noi stiamo zitte e zitti. Pochi protestano, un po’ di più mugugnano e attendono non si sa chi e cosa, la maggior parte tace. Sono molto preoccupato, come cittadino e come poliziotto. Dove arriveremo? Esigo di continuare a essere “al servizio delle istituzioni democratiche e dei cittadini”, invece la nostra democrazia è sempre meno tale. Certo, non arriveremo all’olio di ricino e al manganello istituzionalizzati, ai tribunali speciali, alla polizia segreta. Osservo però che mai le dittature si sono mostrate ai contemporanei come dittature, almeno non subito. Formalmente sia il nazismo che il fascismo conquistarono il potere legalmente, col consenso popolare. I poteri forti storicamente, giuridicamente e politologicamente, oggi soprattutto dialogicamente, affinano il loro biglietto da visita, la loro presentabilità e credibilità. Prima tramite l’esperienza abortita e piuttosto grezza di Berlusconi, oggi la nuova edizione appare più accattivante e convincente con Renzi e seguaci più o meno dell’ultimo momento. Svegliamoci. Usciamo da un gioco delle parti in cui organizzazioni politiche e sindacali fanno sentire la loro flebile voce, isolate da noi cittadine e cittadini e autoisolatesi. Lo dico credendo nella militanza politica e sindacale, partendo dalla partecipazione individuale.
Concludo ripetendo che come poliziotto voglio continuare ad essere al servizio delle istituzioni democratiche e dei cittadini, a partire da un senato elettivo, che rappresenti direttamente tutta la cittadinanza.
Luca Filippi,
agente polizia di stato
appartenente al nodo territoriale di A.L.B.A.
già segretario prov.le e membro segr. reg. SILP CGIL
gia candidato per UN’ALTRA LIVORNO al consiglio comunale di Livorno.
Riproduzione riservata ©