No Ztl in Venezia, ecco dove firmare
La petizione sarà presente in tutti i locali e verrà inoltre distribuita attraverso dei volontari in giro per il quartiere
E’ scattata ufficialmente la raccolta firme da parte dei commercianti della Venezia per dire no alla Ztl. La petizione sarà presente in tutti i locali e verrà inoltre distribuita attraverso dei volontari in giro per il quartiere. In una lettera che riportiamo qui sotto le motivazioni che hanno spinto i negozianti riuniti nel CCN (centro commerciale naturale) a dare vita ad una petizione popolare.
La lettera – Si è svolta una riunione del Centro Commerciale Naturale la Venezia dove erano presenti una gran parte delle attività del quartiere per discutere e approvare all’unanimità di avviare una petizione popolare contro l’attuale ZTL nel quartiere. Massimiliano Sodano, presidente del centro, ha sintetizzato così il motivo della petizione: “Presentammo anni fa un progetto d’ambito per la riqualificazione del quartiere che prevedeva fra l’altro una parziale pedonalizzazione con parcheggi per i residenti, per gli ospiti, installazione di zone verdi e altri miglioramenti degni del nostro centro storico. Tutto questo per andare incontro anche a problematiche giunte con la trasformazione del quartiere che negli anni è divenuto luogo di aggregazione nonché di eventi culturali e folcloristici ,un progetto pagato a nostre spese e protocollato in comune. Quando in giunta comunale fu affrontato il problema della Venezia, l’amministrazione precedente avviò un progetto che non prevedeva esclusivamente la ZTL, ma fu votata una vera e propria riqualificazione. Dal momento che l’allora assessore volle avviare la ZTL nuda e cruda, noi commercianti ci opponemmo vivamente: le promesse che erano state fatte furono tralasciate portando avanti un progetto ben differente. Oggi che questo filo spinato abbruttisce il quartiere, trae in inganno l’automobilista e non crea ordine come loro speravano, abbiamo chiesto alla nuova giunta dei cambiamenti, ma purtroppo oltre al dialogo, che c’e sempre stato concesso, niente è cambiato. Nel frattempo le attività chiudono, gli automobilisti vengono multati e i residenti non giovano della cosa”.
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