Neri o Rossi non importa. Il sindacato deve essere un’altra cosa

Il presidio-assemblea dei lavoratori portuali indetta dalla CGIL e CISL esprime ancora una volta la miseria politica del movimento sindacale della nostra città. Non è stata quindi casuale la scarsa partecipazione dei lavoratori/trici del porto, che non può essere spiegata solo come semplice “rassegnazione”.
Una manifestazione che, partendo dalla legittima critica alle politiche liberiste del Governo Renzi sulla portualità, si è trasformata in una manifestazione di sostegno al PD locale e alla campagna elettorale di Rossi per le prossime elezioni regionali.
Affrontando la questione della “Darsena Europa” nei termini usati, si stanno creando solo illusioni sulla fattibilità di un progetto che per ora esiste solo “nel libro dei sogni” di Rossi, almeno fino alle elezioni, senza avere alcun dato certo sull’esistenza dei finanziamenti pubblici e privati necessari.
Tutto questo senza prendere in considerazione non solo le possibili conseguenze ambientali di una tale opera, ma neppure l’idea che una mole di finanziamenti come quelli previsti, qualora venissero distribuiti su altri ambiti (scuola, sanità, ambiente, edilizia popolare, trasporto pubblico, ricerca e sviluppo, ecc), comporterebbero sicuramente maggiori risultati non solo dal punto di vista occupazionale, ma anche da quello della vivibilità della nostra città!
Camuffandosi dietro ad una presunta “neutralità” e a un “rude efficientismo” assai poco consono con la democrazia, si sono cinicamente utilizzati, ancora una volta, i lavoratori e le lavoratrici a sostegno di un blocco di potere politico ed economico che i cittadini livornesi hanno giustamente condannato alle ultime elezioni comunali.
Siamo arrivati addirittura a cercare di fare pressioni illecite al Prefetto da parte di chi conosce benissimo i ruoli istituzionali, ricevendo una dovuta opposizione, e arrivando ad ottenere solamente una garanzia rispetto un “monitoraggio” delle future infiltrazioni mafiose negli appalti per i lavori della Darsena, che tutti danno evidentemente per scontate!
Mafia e corruzione, queste sono le conseguenze sicure delle “grandi opere”, altro che occupazione!
Siamo di fronte al ridicolo di un sindacato che non muove un dito contro il Jobs Act, le politiche di precarizzazione del lavoro, i tagli del sociale, le riforme autoritarie della nostra costituzione per alzare “coraggiosamente” la voce contro…l’Amministrazione comunale vista come unica “potenziale” responsabile del disastro occupazionale che in realtà caratterizza da decenni il nostro territorio.
Tutto questo solo perché si cerca di avere tutti gli strumenti conoscitivi necessari per non fare scelte affrettate o che potranno risultare nel futuro devastanti.
Da parte del sindacato invece silenzio sulle politiche del Sign. Rossi, nulla su Renzi e l’austerità targata PD, incapace di essere all’altezza rispetto il pesante attacco a cui il mondo del lavoro è quotidianamente sottoposto!
Crediamo che nel prossimo futuro ci debba essere da parte delle RSU e dei lavoratori/lavoratrici un atteggiamento più critico ed indipendente da questi giochi di potere (imbarazzanti e che gettano discredito sul sindacato) che sia capace di individuare nei “padroni del porto” (Neri o “rossi” non importa, anche se gli intrecci azionari rendono sempre più difficile una tale divisione) e nelle politiche governative i veri nemici dei diritti all’occupazione, al salario, alla democrazia nei posti di lavoro.
Su questo si deve bloccare il porto e il paese! Solo su questo ci potrà essere una vera e convinta partecipazione, da protagonisti, di tutti e tutte!
Che la CGIL, al contrario, si presti a fare da sponda a soggetti che in realtà sono da sempre una controparte dei lavoratori/trici, dimostra tutta l’inconsistenza di una Segreteria che lavora solo per garantire a qualcuno un qualche sbocco politico, magari a livello regionale (qualora vincesse Rossi e il PD), nella più tradizionale pratica di chi vede il sindacato solo come un trampolino di lancio in altre carriere, sia pubbliche che private (da Epifani a Marcucci passando per Nocchi!).
Questa subalternità al PD deve essere definitivamente rotta.
Non basta dirlo ai Direttivi nazionali: dobbiamo praticarla quotidianamente nei territori!

SINISTRA ANTICAPITALISTA LIVORNO

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