La nostra Irpef fra le meno care d’Italia. L’assessore Nebbiai: “Vi spiego perché”
“Livorno è tra le città italiane che ha mantenuto l’Irpef comunale più bassa, e l’equilibrio di bilancio è stato garantito grazie alla riduzione delle spese e ad un notevolissimo recupero dell’evasione fiscale”. Lo dice l’assessore comunale al Bilancio, Valter Nebbiai, a commento della classifica pubblicata sul Sole 24 Ore di lunedì 31 marzo, che vede Livorno occupare il 91° posto (su 106) fra i capoluoghi di provincia che hanno applicato l’addizionale Irpef. Sono dunque soltanto 15 i capoluoghi dove si paga di meno. “Malgrado l’addizionale Irpef sia per il Comune di Livorno una delle fonti di entrata più importanti (quasi 11 milioni di euro nel 2013) – afferma l’assessore Nebbiai – le politiche attivate dall’Amministrazione hanno consentito di mantenere il prelievo al livello più basso possibile. Infatti mediamente il contribuente livornese nel 2013 ha pagato 121 euro di Irpef comunale (reddito medio 20.664 euro, percentuale di contribuenti tenuti al pagamento del 78%, aliquota fissata allo 0,45%). A fronte di città dove i contribuenti pagano molto di più: tanto per fare qualche esempio a Padova l’addizionale versata è 288 euro, a Pavia 261, a Siena 243, a Bari 250, a Matera 230, a Sassari 232. Questo sta a significare che per il mantenimento dei servizi non si è reso necessario forzare la mano su un’imposta che grava sulle famiglie, preferendo operare sul fronte della riduzione delle spese e di una più incisiva lotta all’evasione fiscale. Ricordiamo a tal proposito che negli ultimi 4 anni sono stati accertati oltre 22 milioni di euro di evasione, e incassati oltre 18 milioni. Una somma considerevole, che ha pochi analoghi riscontri nelle finanze degli altri capoluoghi italiani”.
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