Multato due volte con la Ztl in Venezia
Il lettore chiede una risposta a chi di competenza. E' giusto così? Possibile che se uno entra nella Ztl errando, debba "dormirci dentro"?
Un farmaco costato caro. E’ questo quanto ci racconta un nostro lettore che parla della disavventura del fratello, trovatosi a “tagliare” la Ztl della Venezia in entrata e in uscita senza permesso ai fini di recarsi in farmacia. Il risultato? Doppia multa da quasi 80 euro l’una.
Ecco il suo racconto:
“Scrivo la presente per rendere noto un episodio increscioso accaduto a mio fratello. Qualche tempo fa lui per raggiungere la farmacia di piazza Grande si è trovato a tagliare la Venezia in auto ignaro del divieto e il 12 aprile gli sono state recapitate due multe di quasi 80 euro ciascuna. Mio fratello, trentacinquenne disoccupato da svariati anni a suo malgrado, si appoggia ai nostri genitori pensionati i quali, come onesti cittadini di altri tempi, si sono precipitati a pagare la multa e a chiedere informazioni presso il Comune. Qui gli è stato detto che una multa è per l’ingresso nel varco e l’altra per l’uscita (i due verbali differiscono di circa un minuto, il tempo di attraversamento della zona) e hanno suggerito il pagamento rapido per evitare l’aumento delle due multe. Tralasciando il lato patetico della questione mi chiedo se è giusto pagare un prezzo così caro un’infrazione che di per sé non costituisce nessun pericolo. Sulla multa di ingresso dico solo che va bene perché c’è divieto ma quella di uscita come viene giustificata? Perché non ne abbiamo mai sentito parlare sui giornali?
Se disgraziatamente per errore entriamo nella zona bisogna dormire in macchina aspettando il mattino per evitare la seconda multa? A chi bisogna rivolgersi per spiegazioni più dettagliate e per chiedere un eventuale rimborso della seconda multa senza troppa burocrazia? Questo è il risultato di quando i dispositivi si sostituiscono alle persone?
Spero soltanto di avere una risposta verosimile e spero che magari questa volta non ci siano troppi commenti di coloro che trovano gioia in questi episodi e infine “spero” che nessuno debba andare a prendere un farmaco nella notte e pagarlo quasi 200 euro”.
Marco
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