Movimento 5 Stelle Livorno: Cil, quando un accordo è un optional

Da Maggio 2013 i lavoratori della Ceramic Insulator Livorno (CIL), controllata dalla Società COELME, hanno allestito un gazebo permanente in Piazza Civica per lanciare un allarme alle istituzioni sullla situazione sempre più critica dell’azienda in cui lavorano.

Diversi attivisti del nostro meet up, durante i mesi estivi, si sono fermati al loro gazebo per capire che cosa stia succedendo e per valutare in che modo il nostro Movimento possa sostenerli nella loro lotta. L’RSA chiede semplicemente che vengano rispettati gli accordi presi e che possa essere trovata una soluzione alla crisi dell’azienda, i cui dirigenti pare non si stiano rivelando degli interlocutori affidabili per i lavoratori e per le istituzioni, dato che ad ogni incontro cambiano le strategie precedentemente annunciate.

Segnaliamo i passaggi che riteniamo più importanti in tutta questa vicenda. Nel giugno 2012, l’azienda ha iniziato la Cassa Integrazione Ordinaria, fermando gli impianti, con la motivazione di voler attuare una riorganizzazione al fine di rendere CIL più competitiva sul mercato e di contrastare così la dura concorrenza dei paesi asiatici e del Portogallo. Siamo arrivati a fine agosto 2013 ed i lavoratori non hanno ancora ottenuto alcuna risposta concreta in questo senso: anzi, la situazione sta prendendo una piega totalmente opposta.

Nel marzo 2013, infatti, la CIL ha annunciato ai rappresentanti dei lavoratori e alle istituzioni locali di voler ricercare degli imprenditori che siano interessati all’acquisto dell’azienda, smentendo completamente le loro precedenti intenzioni. Sempre nel marzo 2013, è stato firmato un accordo con l’azienda, alla presenza di rappresentanti della Provincia, per la Cassa Integrazione Straordinaria, che scadrà nel marzo 2014. In questo accordo l’azienda aveva concordato con l’RSA e le segreterie sindacali di categoria, l’anticipo della CIGS che poi, in seguito, le sarebbe stata rimborsata dall’INPS. Dopo due mesi, i dipendenti si sono visti recapitare una raccomandata della proprietà, nella quale si spiegava che, viste le difficoltà economiche dell’azienda, era stato richiesto all’INPS di passare al pagamento diretto da parte dell’ente e che l’importo equivalente della Cassa Integrazione sarebbe stato erogato, sì dall’azienda, ma a titolo di prestito personale, dichiarando che il TFR sarebbe stato considerato un deposito cauzionale, in attesa del primo assegno della Cassa Integrazione e far poi decidere alle maestranze se restituire il prestito erogato dall’azienda o considerare le somme precedentemente versate ai lavoratori come un anticipo del TFR.

Se le cose stanno così, riteniamo che il comportamento dell’azienda sia illegittimo e, ovviamente, non conforme agli accordi presi. Inoltre, cominciando ad alienare il TFR, si evince che non vi è alcuna volontà da parte della proprietà di mantenere il sito produttivo sul nostro territorio. Come se non bastasse, in un’ottica di smantellamento di quello che era la CIL, pare che si stia tentando di vendere i macchinari ad un’azienda portoghese, (CERISOL) e che si stiano importando pezzi dai paesi asiatici, con il marchio “CIL Italy”. In questo modo, si metterebbe il brand Italiano su pezzi di produzione cinese ed i mezzi per produrli nelle mani di un’azienda portoghese: alla faccia della competizione internazionale!

Non per ultimo sarebbe da interrogarci sulla futura destinazione di quelle aree, ottime per una speculazione, poste in un contesto urbano sempre più complesso. Provincia e Comune, coinvolti nello startup dell’azienda, devono assumersi le proprie responsabilità, ed intervenire a sostegno dei lavoratori, chiedendo a CIL il rispetto dell’accordo e garanzie sulle prospettive future di questa nostra storica realtà produttiva. Questo spetta in particolare al Presidente Kutufà e all’assessore Anselmi in quanto la Provincia è stata fra i firmatari dell’accordo del marzo 2013. Sarebbe bene che anche l’assessore comunale Majidi contribuisse nel cercare di salvare i 32 lavoratori coinvolti in questa infinita vicenda. Riterremo altresi Provincia e Comune pienamente corresponsabili degli scenari peggiori, se non dovessero intervenire con decisione a tutela dei dipendenti CIL

Nel marzo 2014 scadrà la cassa integrazione straordinaria e quindi gli enti locali devono intervenire … da “ieri”  perchè in periodo di campagna elettorale sarebbe troppo tardi!

Movimento 5 Stelle Livorno

Riproduzione riservata ©