Morelli: negli ex Macelli stand, mostre e spettacoli per far vivere la nostra cultura

Rivellino-Forte San Pietro, L’Italia ed il sud del Mediterraneo.

Premessa. Avv. Gallanti 20 gennaio 2011 a Livorno: ”Autorità portuale. Dobbiamo capirlo e cominciare misurare le nostre capacità su vasta scala”. Secondo il neo commissario, la risposta alla rinnovata concorrenzialità proveniente dall’Est va trovata nel Mediterraneo: “Come evidenziato negli orientamenti politici del nuovo Libro Bianco sui trasporti e le infrastrutture, di prossima stesura, il Mediterraneo sarà il centro propulsore di sviluppo dei traffici. È là, nel Mare Nostrum, che la portualità italiana si giocherà il proprio futuro in termini di competitività e attrazione dei traffici”.  Febbraio 2011 scoppiano le rivoluzioni in tutto il nord dell’Africa. Il progetto elaborato 12 anni fa, da un gruppo di amici livornesi amanti delle letture, della politica e dello spettacolo,torna di attualità per Livorno,la Toscana e…

LIVORNO PER UN NUOVO MEDITERRANEO

 Considerazioni di partenza. L’obiettivo è di individuare un progetto culturale d’ampio respiro che riesca a coagulare le energie intellettuali esistenti e, contemporaneamente, ad offrire un’immagine inconfondibile della città. Tale immagine deve trarre origine dalla specificità storica di Livorno: la vocazione cosmopolita, che l’ha resa nei secoli un luogo dove hanno imparato a convivere etnie e religioni. D’altra parte, l’attuale situazione economica rende improponibili quelle iniziative che prevedano investimenti che non garantiscano risultati in tempo breve, e, nel campo della cultura, ciò non è facile. Ne conseguono sul piano finanziario due corollari: la necessità di affidarsi soprattutto alle esistenti risorse intellettuali ed artistiche, patrimonio consistente cui ridare una tensione e una coesione, e l’elaborazione di un progetto che, pur avendo come primari degli obiettivi di carattere culturale, riesca a provocare in città una ricaduta per l’economia e l’occupazione.

Il progetto. Dotare la città di un’area in cui presentare in pianta stabile delle testimonianze delle civiltà, dalle origini ad oggi, curate da tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo: da una parte con un impianto museale, dove Livorno raccoglierebbe i reperti archeologici del suo territorio, che attualmente non hanno una collocazione, dall’altra concentrando eventi culturali di tutti i generi – spettacoli musicali, performance teatrali come di danza, proiezioni cinematografiche, rassegne d’arti figurative, mostre d’interesse archeologico, antropologico ed etnico – offerti sia al pubblico cittadino sia a quello in transito. Quest’ultimo, in particolare, è rappresentato da quell’oltre milione di turisti che sostano in città il tempo strettamente necessario per l’imbarco: realisticamente è possibile soltanto trattenerli qualche ora in più, offrendo una concentrazione di manifestazioni di particolare interesse, il cui approccio sia facile e la cui fruizione sia gratificante ai più diversi livelli culturali. Inoltre Livorno è scalo di un considerevole numero di navi da crociera, e le statistiche indicano che una consistente percentuale di croceristi non approfitta della sosta per raggiungere le altre città della Toscana. Altrettanto alto è il numero di marittimi di queste stesse navi e di quelle che attendono alle lunghe operazioni di sbarco e imbarco delle merci. Pertanto, volendo recuperare l’originaria vocazione cosmopolita di Livorno, rendendo così concreto un concetto che altrimenti rischia di essere soltanto citazione retorica, intendiamo mettere a disposizione di tutti gli Stati che si affacciano sul Mediterraneo spazi che permettano loro d’offrire un ampio panorama culturale dei propri paesi, in un alternarsi di mostre e di spettacoli a loro cura. In particolare si pensa inoltre ad un percorso che offra i segni delle diverse civiltà, in senso archeologico come antropologico che etnografico. Caratteristica del progetto è pertanto quella di portare in città eventi organizzati in concorso con altri, così da determinare una sorta di sopravvenienza attiva nel campo della cultura. Inoltre, anche per quanto riguarda la realizzazione dell’impianto è possibile prevedere sin dall’inizio il contributo degli Stati nell’allestimento dei propri stands. Il progetto prevede, oltre ad un’area specifica per Livorno, anche la presenza di Regioni e città costiere italiane. Il complesso prevede inoltre spazi comuni: oltre a quelli destinati ai servizi e alla ristorazione – pensata anch’essa con una specificità locale -, altri dove di volta in volta presentare eventi di particolare rilevanza. Tali manifestazioni offrirebbero altresì l’opportunità di attrarre le comunità dei residenti in Italia, come studenti o come lavoratori, dello Stato in quel momento organizzatore dell’evento: ciò attribuirebbe, di fatto, a Livorno una centralità nel processo d’integrazione cui le nuove frontiere dell’economia e della solidarietà obbligano le società del 2000. Di conseguenza, questo luogo d’incontro fra diverse culture, in genere conosciute in modo superficiale, non può che offrire l’occasione di scoprire che le diversità sono spesso più apparenti che reali, e che, comunque, possono rappresentare un confronto vantaggioso per la crescita della nostra civiltà: ma soprattutto rappresentare l’unico modo concreto per sconfiggere il razzismo.

 Il luogo. Per realizzare tale complesso è necessaria un’area di almeno mq. 6.000, di cui 3.000 coperti o copribili, ed uno spazio libero per un teatro all’aperto per 500/700 persone. Lo spazio coperto è utilizzato per uffici, servizi, spettacoli, mostre e stands. Premesso che l’insediamento deve trovarsi nelle immediate adiacenze del porto, e che in tale zona esistono dei complessi dismessi o sotto utilizzati, il luogo di maggior prestigio per un’iniziativa del genere è l’area dei Vecchi Macelli – Forte San Pietro, dove era stata inizialmente pensata – o della Fortezza Vecchia, che nel tempo ha perso la sua caratteristica di intoccabilità.

 La formula. Creazione di una fondazione che assicuri obbiettivi e programmi dell’iniziativa e preveda strumenti societari adeguati alla gestione, garantendo la presenza forte di operatori culturali, dotati di precise competenze, e la valorizzazione delle migliori esperienze associative e no profit.

Considerazioni finali. I principali vantaggi dell’iniziativa sono:

– di immagine: offrire a Livorno l’opportunità per esprimere una precisa vocazione europea, che trae origini nel suo passato;

– turistici: in breve tempo diffondere in tutta Europa l’idea che abbia un senso arrivare a Livorno non soltanto per imbarcarsi, ma anche per visitare questa cittadella delle arti di tutto il Mediterraneo;

– economici: la dilatazione del tempo di sosta dei turisti si traduce in maggiori introiti per l’intera città;

– finanziari: la partecipazione degli Stati aderenti all’iniziativa può rappresentare una parte significativa degli investimenti, sia perché le singole Nazioni sembrano interessate ad investire in una simile vetrina, sia perché la natura stessa del progetto è tale da renderlo legittimo destinatario di finanziamenti da parte della Comunità Europea.

A questo proposito si rileva che il prossimo insediamento del CRPM a Livorno offre l’occasione di avere un naturale sponsor culturale dell’iniziativa.

– occupazionali: un Centro del genere promuove considerevoli opportunità ed attività;

– urbanistici: un tale Centro può permettere di riconsiderare l’intera area cittadina dal porto e dalla Stazione Marittima fino alla zona della città storica a lei destinata, realizzando un percorso di particolare interesse artistico e commerciale;

– culturali: si offre ai livornesi l’opportunità non soltanto di utilizzare un luogo di interesse unico per il proprio tempo libero, ma anche quello di svolgere un ruolo attivo nel processo di costruzione di un nuovo cosmopolitismo.

Quest’ultimo punto ha il senso di introdurre un concetto che offre all’intera operazione un valore aggiunto tale da renderla per questo solo fatto auspicabile: è da esperienze di questo genere che la nostra civiltà, e il mondo dell’arte in particolare, potrà trovare nel futuro dei nuovi equilibri.

Augusto Spalletti- Ruggero Morelli (1997-1998)

 note: Per Renzo Piano, ”il porto è l’apertura al mondo….”da Maltese intervista Repubblica 20 maggio 2012. Ripartire dalle piccole cose per migliorare le nostre città.

… Capitali europee della cultura Marsiglia 2013. Con 100 milioni di euro di budget su quattro anni, il programma di Marsiglia poggia su “Gli atelier dell’Euromediterraneo”. Un progetto che tiene conto al contempo della vocazione euromediterranea di Marsiglia e della sua volontà di offrire un apporto duraturo all’applicazione del progetto di Unione per il Mediterraneo e delle priorità del programma “cultura 2007 – 2013″ della Commissione: dialogo interculturale, supporto alla creazione, mobilità delle opere e degli artisti.

 

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