Mio figlio rispedito a casa nonostante avesse un’infezione del sangue

Sono la mamma di un bambino di 13 mesi, vorrei segnalare la mia disavventura al reparto di Pediatria dell’ospedale di Livorno. Dopo qualche giorno che mio figlio aveva la febbre alta (39/40 gradi), non riuscivo ad abbassarla nemmeno con l’antipiretico e, dopo aver interpellato il pediatra di famiglia, il 30 dicembre decido di portarlo al pronto soccorso visto che la temperatura era salita ancora. Qui gli viene misurata la febbre (41 gradi), fatta una radiografia al torace e dopo veniamo mandati al reparto di pediatria. Dopo aver atteso più di un’ora, mio figlio viene visitato (e qua mi astengo da fare nomi) e gli viene diagnosticata una banalissima forma virale. Dopo la mia richiesta di poter fare un prelievo di sangue, vengo accusata di essere una mamma troppo apprensiva, di aver girato più pediatri che biancheria intima e mi viene consigliato di comprare un biglietto aereo e partire per risolvere i problemi di mio figlio. Il giorno dopo le condizioni del bambino continuano a peggiorare allorché decido di portarlo al pronto soccorso pediatrico dell’ospedale di Cisanello dove gli viene fatto subito un prelievo e diagnosticata una forte infezione nel sangue. Viene quindi ricoverato di urgenza all’ospedale Santa Chiara e gli vengono praticate tutte le cure necessarie. Ora mi chiedo cosa sarebbe successo a mio figlio se avessi ascoltato i consigli del pediatra dell’ospedale di Livorno? Con l’occasione voglio ringraziare tutto il personale medico e paramedico dell’ospedale pediatrico Santa Chiara e Cisanello per la professionalità, disponibilità e gentilezza

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