M5S volevano rivoluzionare Livorno? Macché, abbiamo bisogno di coraggio

Povera Livorno. Pian piano la nuova Giunta comunale si sta appiattendo su vecchi progetti delle precedenti amministrazioni dimostrando, così, che nulla è cambiato. L’ultimo esempio? Il no dell’assessore Aurigi per il porto turistico al Maroccone che è perfettamente in linea con i precedenti indirizzi a favore della Bellana, verso la cui realizzazione, ma è solo una mia supposizione, era già stata preparata la parte direzione/uffici con la costruzione della brutta appendice allo Scoglio della Regina. Neppure fanno ben sperare le parole pronunciate dall’architetto Cagnardi, certamente su indicazione del Comune ed in linea con il passato, circa il turismo: “Turismo a Livorno significa luogo di vacanza degli abitanti, non il turismo che richiama gente da fuori”. In effetti, c’è il “pericolo” che la gente da fuori porti soldi ed a Livorno, visto che non c’è nemmeno un disoccupato, non sappiamo proprio che farcene di altri soldi. Evidentemente, i gruppi di pressione che hanno sempre condizionato le precedenti amministrazioni, stanno convincendo anche l’attuale e, quindi, il futuro livornese sarà in continuità con il suo passato, con l’unica eccezione del no al nuovo ospedale a Montenero. Un po’ poco, per una amministrazione che voleva rivoluzionare Livorno (ma forse si riferiva all’intitolazione di una via al “rivoluzionario” Che Guevara) e che, invece, sta dimostrando di non avere quelle caratteristiche di fantasia, immaginazione e coraggio di cui Livorno ha assoluto ed urgente bisogno.

Gennaro (Roberto) Ceruso 

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