L’ospedale fra il PD e i 5 Stelle. Con la salute non si scherza!
La vicenda dell’ospedale è particolarmente emblematica di come Livorno sia sempre più in “ostaggio” della contrapposizione fra chi è al governo della città e il PD locale e regionale, uno scontro prevalentemente ideologico di cui la politica nazionale si è servita fino ad oggi.
Da una parte le Regione Toscana, attraverso le dichiarazioni dell’assessore alla sanità Stefania Saccardi, mostra il “pugno duro” e rinfaccia a Nogarin e ai 5 Stelle di aver rigettato il progetto del nuovo ospedale a Montenero basso, dall’altra la giunta pentastellata, oltre a non aver ancora deliberato la ratifica di chiudere il vecchio accordo (pare per il timore di esporre il Comune a richieste di rimborso), è sembrata procedere a rilento e a tentoni. A distanza di due anni dalla vittoria di Nogarin solo pochi mesi fa è stato presentato un progetto di riqualificazione e di ristrutturazione del presidio di viale Alfieri, senza alcun vero dibattito né in Consiglio Comunale né in città. Perdendo così una buona occasione per dimostrare in concretezza quanto il movimento 5 Stelle creda nei criteri della partecipazione, della trasparenza e del coinvolgimento della cittadinanza e dando valore aggiunto al progetto stesso, altrimenti calato dall’alto come da tradizione. Oppure, pensando male, interessa presentare un progetto inammissibile per continuare a portare avanti il gioco di ruolo…
La Regione rivendica l’insostenibilità del nuovo progetto del Comune, a fronte di una spesa prevista di 250 milioni di euro e dei 12-13 anni necessari. Noi ricordiamo che per il “Piano Mariotti”, pensato una decina di anni fa e che prevedeva la riqualificazione dell’attuale ospedale (anche se in realtà la Giunta Nogarin ha presentato un piano diverso pur riprendendone alcune idee), si parlava di un costo complessivo inferiore ai 100 milioni di euro. Del resto la Regione, la precedente giunta Cosimi e l’ASL di Livorno (all’epoca diretta dalla dott.ssa Calamai) nel 2009 avevano estratto dal cilindro il progetto di un ospedale completamente nuovo, da realizzarsi fra Banditella e Montenero basso, attraverso un finanziamento complessivo che fra project financing, mutuo e fondo di rotazione della Regione si aggirava più o meno attorno ai 230 milioni di euro (esclusi gli arredi e le attrezzature sanitarie). Poi quel progetto si è confrontato col referendum del 2010 dove la stragrande maggioranza dei cittadini andati a votare espresse contrarietà, con una successiva massiccia raccolta di firme sempre contrarie alla realizzazione e infine con i risultati elettorali per il Comune nel 2014 dove l’unico partito che lo sosteneva nel proprio programma (seppure con posizioni più timide rispetto al passato), cioè il Partito Democratico, subì una debacle e i movimenti che invece dichiaravano chiaramente ferma opposizione riportarono ottimi risultati (Buongiorno Livorno e le altre forze in coalizione attestandosi con oltre il 16% come terza forza politica e i 5 Stelle vincendo il ballottaggio).
Questo la Saccardi e la Regione sembrano ignorarlo o trascurarlo, ribattendo che chi ha vinto le elezioni e governa adesso la città debba prendersi la responsabilità politica delle scelte. Ma la responsabilità di prendersi cura della volontà espressa e della salute dei cittadini non dovrebbe essere anche di chi governa la Regione?
Livorno, e su questo tutti sono d’accordo, ha bisogno anche di un ospedale efficiente e adeguato, assieme a molto altro, per favorire una buona sanità “diffusa” e capillare (si veda il documento elaborato un anno fa dall’“Intergruppo di scopo Sanità” di Buongiorno Livorno) e servirebbe, da subito, trovare una soluzione e un progetto da intraprendere che tenga in considerazione della volontà della città e dei criteri di necessità, fattibilità e sostenibilità superando la logica dei blocchi contrapposti, delle ripicche e dei ricatti.
Buongiorno Livorno ha sostenuto la necessità di un “ospedale nuovo” in viale Alfieri, riqualificando l’attuale. Ma non vogliamo trincerarci dietro le nostre certezze e proponiamo alle Istituzioni e agli enti coinvolti l’apertura di un percorso partecipato che attraverso le competenze e i saperi della cittadinanza, degli esperti e dei professionisti possa arrivare a una proposta finale. Pensiamo a un dibattito pubblico articolato e strutturato attivando le opportunità che la Legge Regionale Toscana 46/2013 offre, in modo da poter superare questo stallo con l’ausilio di soggetti terzi che garantiscano la “neutralità” delle scelte. Sarebbe un passo in avanti per favorire la partecipazione come forma ordinaria di amministrazione e di governo e per condividere una scelta fondamentale come quella dell’ospedale che coinvolge necessariamente tutti.
Stefano Romboli – Direttivo di Buongiorno Livorno
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