Livorno, uno sguardo verso il 2016
Ci sono una Amministrazione ed una maggioranza in rotta contro tutti,anche contro se stessa, vittime dell’ideologismo e della approssimazione. Può darsi che Cannito e un po’ di Buongiorno facciano respirare Nogarin fino al 2018 o a fine anno, referendum permettendo. Ma mentre la Giunta galleggia Livorno ara il fondo come una vecchia gassa. L’elenco dei pasticci è lungo. Quello che allarma di più è la mancanza di una direzione concreta, credibile, di buon senso, di priorità chiare e non di spot di giornata.
Rimettersi sulle vecchie sponde di destra e sinistra non renderebbe ragione dei problemi di Livorno né delle sue possibilità, tantomeno delle risorse civiche di cui avrebbe bisogno.
Bisogno di concordia soprattutto, di dialogo politico e sociale, di uno sforzo comune. In cima ci sono i livornesi,le famiglie ed i lavoratori senza lavoro, i piccolo commercianti sempre più in affanno ed una legalità sfumata nella insicurezza di tutti i giorni. Non raccontiamoci favole. Le cose vanno peggio.
La soluzione non è rimettere le lancette a prima del 2014. Ci sono 6100 nuovi elettori della Lega disposti a impegnarsi per la loro città, passare dal banchetto al progetto,dalla protesta alla proposta e che possono svolgere un ruolo incisivo,anche se non esclusivo, per il futuro della seconda città toscana.
Basta non stare chiusi in vecchi recinti e promuovere una vasta azione di Rinascita . Le etichette non servono, buone idee e molte risorse civiche si.
Sergio Landi (Lega Nord Livorno)
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