Livorno non si piega, nonostante le richieste di condanna: BL dalla parte della libertà di manifestare

Esercitare il diritto di manifestazione nella nostra città, dal 15 ottobre scorso, equivale per il PM Fiorenza Marrara a 38 anni di carcere per 20 persone imputate. Questa è la sconcertante richiesta di condanna che il Pm ha avanzato nella sua requisitoria al processo indetto per i fatti denominati “assalto alla prefettura” del 30 novembre, 1 e 2 dicembre 2012.

20 mesi di udienze a carico dell’Ex Caserma Occupata hanno, per l’ennesima volta, trasformato l’aula di un tribunale in un luogo di oppressione della libertà del dissentire.

Le accuse sono le solite: manifestazione non autorizzata, adunata sediziosa, resistenza e lesioni personali. Per chi ha vissuto direttamente i fatti in questione, ed era in piazza in quei giorni, ha da testimoniare esattamente il contrario poiché la manifestazione era assolutamente pacifica, a meno che si reputino aggressive e criminali le voci delle persone manifestanti un’altra visione politica: quella dal basso e non dei poteri forti.

Questa richiesta di condanna insieme a tutta la ricostruzione dei fatti è grave perché ingiusta, e perché disegna il falso.

L’azione della Procura di Livorno non colpisce solamente gli attivisti dell’EX Caserma Occupata ma colpisce direttamente tutt* noi e tutt* coloro che hanno in animo di difendere una parte importante del tessuto cittadino. Parliamo di disoccupat*, precar*, student* che da anni coraggiosamente e costantemente tengono aperto uno spazio, prima abbandonato al degrado, facendone un luogo di aggregazione, di scambio culturale, di creatività e di dibattito.

Dal 15 ottobre molta parte della città ha espresso solidarietà e sostegno ai/alle imputat* dimostrando quanto sia chiaro a tutt* che si tratta di un processo di natura politica, di una politica che ha fatto il suo tempo ma che continua a sferrare attacchi inconsulti e spregiudicati contro una cittadinanza consapevole dei propri diritti.

Lo scorso 23 ottobre di fronte ad una assemblea estremamente partecipata, svoltasi presso la mensa, il comitato “Livorno non si piega” ha lanciato una campagna cittadina di solidarietà alla quale tutt* gli/le attivist* di Buongiorno Livorno hanno aderito senza esitazioni. Inoltre, durante l’assemblea, è stata fissata per il giorno 27 ottobre, ore 12, presso il Comune di Livorno una conferenza stampa alla quale sarà importante partecipare per dimostrare la nostra resistenza collettiva contro la menzogna e l’ingiustizia della sentenza.

Ultimo importante appuntamento sarà quello del 29 ottobre di fronte al Tribunale, dove sarà presente sin dalla mattina un presidio di sostegno alle persone imputate, durante l’udienza conclusiva dell’iter processuale.

“Aspettiamo insieme la sentenza continuando a fare quello che abbiamo sempre fatto” queste le parole di Giovanni Ceraolo, sul quale pende la richiesta di pena più alta fra gli imputati; e qua vogliamo, noi di BL, sottolineare con forza di che cosa sono fatte queste azioni: trovare casa alle persone sfrattate, aiutare i lavoratori del Coordinamento dei lavoratori e delle lavoratrici nelle vertenze, attivare campagne per il reddito di cittadinanza e sulla disoccupazione, insomma ‘un dare senza desiderare di avere nulla in cambio’ dal 2005.

IL 29 OTTOBRE TUTT* DI FRONTE AL TRIBUNALE DI LIVORNO: Buongiorno Livorno ci sarà!

il Direttivo di #BuongiornoLivorno

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