Livorno Democratica: Giunta ma quanto ci costi!

La decisione della giunta comunale di riconoscere agli amministratori residenti fuori del comune di Livorno (cinque) un rimborso spese pari a 24mila euro per l’anno in corso (da luglio a dicembre) e di 38mila euro per il 2015 ha suscitato reazioni negative sdegnate di centinaia di cittadini sui social network e sui siti dei giornali cittadini. Un esborso cospicuo, pari a 3166 euro netti al mese, (in media oltre 600 euro netti per ciascun amministratore, sindaco compreso, pari 7200 l’anno ciascuno), che non ha precedenti ed è chiaramente in contrasto con la sensibilità etica dei cittadini e con la proclamata volontà in campagna elettorale da parte dei Cinque Stelle di ridurre la spesa per gli amministratori. Un provvedimento che ha molte probabilità di entrare nel raggio di attenzione della Corte dei Conti, data la sua evidente anomalia. Del resto, quanto ai principi sbandierati in campagna elettorale, siamo sempre in attesa di una delibera che tagli le indennità degli assessori; si prende atto che il numero degli assessori è salito a nove (mentre nella passata legislatura il consigliere comunale Marco Cannito propose addirittura di portarli a sei!); si constata che ora il Comune si sobbarca l’onere non certo modesto di un direttore generale, mentre per dichiarazione pubblica si profila l’assunzione di due dirigenti esterni, facendo salire il numero totale da 20 a 21 dirigenti. Un calcolo a spanne fa salire il costo globale di queste decisioni a ben oltre i 300mila euro annui. E si diceva di voler tagliare il costo politico-amministrativo: un bel risultato.
Se questo è il quadro, ci domandiamo come mai e perché nessun gruppo di opposizione (a parte le polemiche verbali che lasciano il tempo che trovano) non abbia concretamente contestato la decisione di riconoscere rimborsi agli amministratori residenti fuori dal Comune di Livorno. Ci saremmo legittimamente aspettati che, facendosi portavoce dell’intera cittadinanza compresa quella che nel 5 stelle ha visto la possibilità di un cambiamento, venisse presentata una mozione (cioè un atto amministrativo concreto) con cui impegnare la giunta a cassare un atto scandaloso come questo. Non l’ha fatto nessuno: né Marco Cannito, né Buongiorno Livorno. Ma loro hanno concorso all’elezione di questo sindaco e di questa amministrazione e su questo hanno decisamente abbozzato. Forse poteva farlo la consigliera di Forza Italia Amato Nicosia, ma si sarà dimenticata. Ma soprattutto potevano e dovevano farlo il gruppo consiliare del Pd e il suo capogruppo Marco Ruggeri. Perché – chiediamo ai consiglieri del Pd e a Marco Ruggeri – non avete raccolto il moto di indignazione di centinaia di cittadini? Che cosa vi ha frenato o vi frena? Il tempo, per fortuna non è ancora scaduto. E’ ancora possibile e doveroso farlo: una mozione che chieda alla giunta di cassare quella delibera e che metta tutti i consiglieri comunali nella condizione di esprimersi in merito, assumendosi le proprie chiare responsabilità di fronte a tutta la cittadinanza. C’è ancora tempo per farlo: così avremo modo anche di sapere se tutto il gruppo consiliare grillino si è rimangiato, come la sua giunta, la sbandierata (in campagna elettorale) volontà di tagliare i costi della politica, che invece con tutta evidenza lievitano, eccome.
Il Direttivo di Livorno Democratica

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