Lettera aperta al sindaco sulla pulizia urbana

Ho sempre manifestato la mia perplessità su chi scende in politica,  ma, sinceramente speravo che con il M5S ci fosse un cambiamento, ma mi sto ricredendo: è tale e quale agli altri. Grillo grida contro chi affama i lavoratori e, a Livorno, si cercano di tappare le mancanze delle passate gestioni, prendendosela con gli ultimi, con chi lavora fisicamente e non ha responsabilità sulla gestione della cosa pubblica. Perché, se qualcosa non va, la responsabilità è sempre di chi è stato al vertice e da chi ne prende il posto.  Non si può risolvere il problema della pulizia della città, se mancano i soldi, facendo nuove assunzioni, senza sistemare prima chi il lavoro lo svolge già, da anni, in esternalizzazione. Si richiede, inoltre a chi fa domanda, di pagare un contributo di 12€, che non sono pochi per chi  ha fame di lavoro. Che si tratti di bolli o di spese amministrative non va bene ugualmente far pagare una tassa a chi chiede di lavorare. Tra l’altro, stante la situazione disastrata che attraversa il paese e, in particolare la nostra città, le domande sono pervenute copiose apportando un notevole gettito, da parte di chi, stragrande maggioranza, quel posto di lavoro non lo avrà mai. E poi, bisogna pensare prima a chi quel lavoro lo sta già svolgendo da anni. Una regola, forse non scritta ma, moralmente ineccepibile, sancisce che dove va il lavoro vanno i lavoratori e prima di indire bandi di assunzione si deve pensare a che fine faranno i lavoratori Cooplat. E bisogna pensare pure a che tipo di contratto verrà loro applicato. Non si può pensare che per risparmiare soldi gli debba applicare un contratto che non è loro, con una notevole decurtazione salariale e normative che diminuiscono i loro diritti.
Signor sindaco, cosa siamo diventati? Se non risolve il problema mette nella disperazione una nutrita schiera di lavoratori e getta un’onta indelebile sul movimento a cui appartiene e sulla sua credibilità.
Fabio

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