Aci: Aurelia, con l’Ikea una nuova emergenza?
L’Automobile Club torna in questi giorni a chiedere maggiore sicurezza lungo la statale Aurelia. Lo fa in coincidenza della riconsegna ufficiale delle 230 sottoscrizioni raccolte grazie al supporto offerto concretamente dall’Ente, attraverso un ‘corner’ appositamente creato presso la delegazione centrale di via Michon 19, alla petizione ideata da Andrea Di Rosa e Daniele Bonicoli. Era infatti la notte dell’11 luglio 2010 quando Simone Talani, un ragazzo di appena 21 anni, perdeva la vita in un incidente mentre rientrava dopo una serata trascorsa in Versilia. Mossi dal desiderio di onorare la memoria dello sfortunato amico, i ragazzi si resero promotori di una raccolta firme finalizzata alla messa in sicurezza di un tratto considerato da sempre ad alto rischio come quello della Vecchia Aurelia, antistante la base militare statunitense di Camp Darby. Una strada già trstemente fatale in passato, costeggiata a distanza ravvicinata da un filare di pini di largo fusto: esattamente 296 le piante ‘incriminate’, procedendo in direzione nord dal quartiere di Stagno sino a raggiungere la deviazione verso Coltano. Una criticità tornata alla ribalta lo scorso autunno, quando furono due paracadudisti della Brigata Folgore a perdere la vita a causa di uno scontro frontale tra il loro camion ed un autoarticolato che procedeva in senso opposto La riconsegna delle firme. Già due anni orsono quindi i vertici dell’ AC labronico si erano impegnati in questa iniziativa. Un supporto incondizionato alla campagna che ha prodotto risultati incoraggianti, almeno sul piano simbolico. La petizione è riuscita a raccogliere 230 sottoscrizioni, effettuate in forma totalmente volontaria. Un’adesione alla quale si sono interessati soci e semplici utenti, con l’elenco a disposizione dall’autunno del 2011. Una lista che testimonia quanto ai livornesi stia a cuore il tema. Una folla toccata da vicino dal problema, considerato che il citato tratto incarna da sempre un’arteria imprescindibile per molti, costretti a spostarsi in su e giù tra Quattro Mori e Torre Pendente per motivi professionali e/o di studio. La (mezza) promessa. In aggiunta, nella primavera del 2012 l’AC Livorno scrisse anche una missiva al gestore della strada, indirizzata all’Azienda Nazionale Autonoma Strade (ANAS) nella persona dell’allora in carica Amministratore Unico. Lo stesso Dott. Pietro Ciucci, interpellato in merito grazie allo spunto offerto dal bando di gara pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale ai fini dell’affidamento dei lavori di rafforzamento del corpo stradale e della pavimentazione della statale 1, per un tratto di oltre 11 km tra Pisa e Livorno, chiarì di proprio pugno le intenzioni di ANAS su alcuni punti fondamentali. La lettera di Ciucci si concludeva con una parziale promessa. Si poteva leggere testualmente: “Attualmente, questa Società sta verificando la possibilità di installare barriere stradali di recente costruzione, a protezione della carreggiata, atte a garantire la sicurezza richiesta e compatibili dal punto di vista normativo, nonostante l’esigua distanza degli alberi dal ciglio bitumato”. Anche alla luce della nuova ‘variabile impazzita’ incarnata dal fattore Ikea che rischia di spezzare i già di per sè fragili equilibri viari della zona, non ci resta che riportare i riflettori dell’attenzione pubblica su un tema tanto delicato. Una nuova emergenza? Il tratto in questione infatti si trova suo malgrado coinvolto dall’ulteriore incremento di traffico portato in dote dall’imminente apertura dell’atteso punto vendita Ikea. Il capannone sorgerà in zona Navicelli ed attirerà lungo la ristretta carreggiata un ingente volume di clienti: tra le 15 e i 17 mila persone a cavallo tra il giorno d’inaugurazione ed il primo weekend di apertura, secondo le stime ufficiali diffuse alla vigilia proprio dagli stessi responsabili alla sicurezza del colosso svedese. Di questo corposo numero, si prevede perciò che un buon 30% giunga alle porte di Pisa transitando proprio lungo l’Aurelia, provenendo quindi anche da sud. Tutto questo senza menzionare quella che sarà la piccola grande emergenza quotidiana alla quale dovremmo giocoforza abituarci, considerata l’impennata di mezzi che si troveranno pur sempre in pericolosa commistione al già di per sè importante volume di traffico registrato ogni giorno e figlio in primis della circolazione dei pendolari. Riccardo Heusch Presidente Commisione Traffico e Mobilità
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