Aci: “Troppi rischi verso Tirrenia, intollerabile”

Ci sembra che sin qui sia stato concesso troppo poco spazio, anche attraverso gli stessi media locali (leggi qui il nostro articolo-segnalazione con tanto di video), riguardo alla situazione di pericolo che si è venuta a creare lungo la parte di svincoli della FI-PI-LI che conducono da Livorno verso la vicina località balneare di Tirrenia.
Sono sempre più frequenti infatti gli allarmanti avvistamenti riportati da automobilisti e centauri su ciclisti (o guidatori di scooter inferiori ai 150 cc di cilindrata) impegnati a pedalare lungo questo tratto. Una situazione di pericolosa commistione di mezzi che puntualmente si verifica malgrado sussita l’esplicito e naturale divieto (corredato di apposita cartellonistica verticale) a farlo ma che in realtà viene stimolata dalla tanto recente quanto poco lungimirante deicisone di chiudere il passaggio a livello e di conseguenza l’unica alternativa al transito che era possibile per bici e motorini lungo la vecchia strada.
Spesso, alla luce di fatti di cronaca riguardanti incidenti stradali, l’opinione pubblica si affretta a sparare sentenze di condanna, crocifiggendo gli utenti della strada rei di aver commesso eccesso di velocità, guida in stato di ubriachezza ed in generale inosservanze delle norme basilari del Codice della Strada. In casi come quello riportato sopra però, sono al contrario le Autorità stesse a non rendersi conto di quali manovre azzardate in pratica ‘incitano’ a compiere.
Una situazione paradossale, simile quasi ad una sorta di istigazione a violare il divieto. E, di conseguenza, uno stimolo involontario ma diretto a creare ripetuti, potenziali casi di pericolo. Rischi che corrono non solo per chi sceglie di trasgredire ma nei quali si possono benissimo imbattere anche tutto il restante parco dei mezzi in circolazione lungo quel tratto.
Una situazione grave che richiede per questo motivo un intervento urgente. Si devono rintracciare in primis i responsabili che hanno reso possibile il verificarsi di questa criticità e chiedere loro spiegazioni esaurienti.
Il nostro suggerimento è anche quello di prendere spunto da questo problema per tornare ad affrontare in modo deciso anche il correlato problema riguardante il cavalcavia in zona Calambrone. Un passaggio chiave per il trasporto non solo privato ma anche commerciale in entrata ed uscita dalla limitrofa area portuale, che malgrado tale natura cruciale e delicata per la viabilità di casa nostra è chiuso ormai da qualcosa come addirittura 5 anni a causa di almeno due crolli. Di questa sorta di ‘sbarramento ad oltranza e a tempo indefinito’ non si parla addirittura neppure più, nè tra gli addetti ai lavori, tra la cittadinanza e neanche sugli organi di informazione locali. Tanta risulta ormai la la nostra disillusa abitudine a tollerare le reiterate lacune burocratiche e i ripetuti ritardi-rimpalli di competenze a livello amministrativo.
Al contrario, sul tema già tre anni fa l’Ente di via Verdi si esprimeva così attraverso le dichiarazioni del Presidente Franco Pardini: “Sollecitiamo quanto prima la conclusione degli interventi per il ripristino del regolare scorrimento del traffico lungo il tratto di superstrada FI-PI-LI interessato da un cedimento strutturale. Questa fondamentale arteria viaria infatti è la sola in grado di collegare in maniera diretta e veloce la nostra città all’area del Calambrone e costituisce una delle uniche due porte d’accesso verso Tirrenia, con l’alternativa decisamente più scomoda rappresentata dalla cosiddetta ‘Pisorno’ (…) E’ quindi intollerabile che i diritti degli automobilisti vengano messi costantemente in secondo piano (…) Il tutto senza considerare gli enormi disagi arrecati al limitrofo traffico portuale, specie in una situazione di congiuntura economia assai infelice e non soltanto a livello locale. L’importanza di un porto si misura con le sue infrastrutture (…) Dei collegamenti efficienti anche sulle strade limitrofe ai luoghi di imbarco e sbarco di merci e turisti rappresentano uno dei fattori chiave per la scelta di armatori e noleggiatori, impegnati a prediligere uno scalo a scapito di altri. Ad oggi invece, anche in virtù di errori di valutazione così grossolani, Livorno corre il serio rischio di restare tagliata fuori, esclusa dalla geografia di tali strategie commerciali”.

Riccardo Heusch Presidente Commissione Traffico e Mobilità AC Livorno

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