La “non politica epistolare”

Siamo ormai oltre l’anno di governo della nuova amministrazione comunale ed ogni giorno, ognuno di noi, (i livornesi interessati da crisi aziendali primi di tutti), si aspetterebbero proposte concrete e reali per cercare di uscire dal tunnel della crisi che, ormai sembra vedere la fine in molti luoghi, ma non per noi. Siamo stati dichiarati area depressa che,  certamente , ci agevola per le risposte che la Regione e lo Stato ci danno e potranno darci,  per una maggiore occupazione e per incrementare lo sviluppo e gli investimenti delle nostre aziende: quelle stesse,  che hanno resistito a questo periodo ma che non vogliono perdere l’occasione di rilanciarsi, e quelle che vogliono osare e partire con ambiziosi e nuovi progetti.

Un’ occasione per poter parlare direttamente alle medie e piccole imprese del nostro territorio è stato sicuramente un incontro con l’assemblea dei soci CNA avvenuta alcuni giorni fa; in rappresentanza del Comune di Livorno c’era l’Assessora Martini con delega al lavoro che, nel suo intervento, ha chiaramente chiesto agli associati di dirle “ …cosa avrebbero voluto, visto che loro sono gli imprenditori e loro sanno cosa vogliono” …….. Ora, certamente la fase dell’ascolto in un confronto politico- economico è fondamentale, ma, dopo quasi 18 mesi di governo, pensare di presentarsi davanti ad una platea di persone, che ogni giorno fa una fatica enorme per rimanere in piedi e garantire l’occupazione, senza alcuna proposta è veramente troppo . Come se non bastasse si continua a dichiarare apertamente di non  fidarsi neanche del progetto della Darsena Europa perché le fa “paura” il concetto del “Project Financing”. La nostra fortuna, nella sfortuna, è avere una Regione presente in ogni tavolo di crisi aperto su questo territorio,  che fino ad oggi ha cercato di garantire un costante monitoraggio e tentativo di risoluzione positiva, facendosi carico anche di quelle che sono le garanzie a supporto nel caso di sospensione lavorativa, naturalmente con tutti i limiti e le scadenze che ogni singola crisi porta con se.

Rivolgersi alla propria amministrazione per avere una mano,  nel momento drammatico della notizia della chiusura della propria azienda è la cosa più naturale, e può capitare anche di fare valutazioni affrettate pur di trovare un nuovo investitore e scongiurare la chiusura di un sito produttivo, con relativo licenziamento di chi ci lavora, questo capita, per fortuna raramente, a coloro che comunque agiscono, vanno alla ricerca , si mettono a disposizione dei soggetti interessati; perché,  levare la speranza a chi non ha più niente è qualcosa che ti toglie veramente il respiro.

Ma non è sempre così, con questa amministrazione siamo capitati con “La Banda del NO”: no al nuovo Ospedale, no all’Ato rifiuti, no alla Darsena Europa comunque passata grazie ai voti della minoranza e del Sindaco solo perché tanto sarebbe passata ugualmente con atto regionale, un no chiaro ad ogni tipo di iniziativa che comunque avrebbe potuto anche far ripartire quella piccola media impresa così numerosa sul nostro territorio.

Idee per far ripartire le nostre imprese creando anche nuova occupazione (grazie ai doppi incentivi che prevede Stato e Regione come area di crisi), ce ne sarebbero moltissime, basterebbe avere un minimo di idea della città che si sta governando e soprattutto basterebbe avere la lungimiranza di capire quanto lavoro possano portare i progetti esistenti . Invece di pensare di ascoltare perché non si ha nulla da dire o si è “ignoranti” sulle nuove formule di investimento pubblico-privato, basterebbe proporre iniziative di rilancio anche specifiche per singoli settori. Un esempio: le numerosissime imprese edili possono lavorare anche sulle manutenzioni dell’esistente incentivando le migliorie architettoniche sotto l’aspetto energetico, o anche della sicurezza visto le continue diramazioni di allerta meteo che si susseguono soprattutto in questo periodo. La Darsena Europa, come ha ben delineato il Commissario Gallanti, produrrà un indotto che in proporzione sarà 1 : 4 (per ogni addetto interno ce ne saranno 4 nell’indotto), possiamo pensare di arrivarci preparati? quale è la formazione lavoro che da qui ai prossimi anni servirà a questo territorio?

Davanti ad un assemblea di imprenditori si dovrebbe forse parlare di “cultura d’impresa”, appartenenza al territorio, solidarietà e responsabilità sociale, di come non distorcere a scapito dei lavoratori, tutte le opportunità che le nuove e vecchie Leggi consentono all’imprenditore di decidere o meno della chiusura della propria azienda o la dislocazione altrove; davanti ad un associazione di categoria ci si aspetta che si solleciti , insieme alla CCIAA del luogo, la massima collaborazione, il fare rete tra imprese, la costituzione di un incubatore (già che fine ha fatto?), ci si aspetta la firma di protocolli d’intesa con le banche, le categorie, atte a sostenere chi crea lavoro.

Ma niente, niente di tutto questo, tutto quello che è stato fatto fino ad ora è frutto di investimenti già predisposti e progettati nelle vecchie amministrazioni, e neanche si ha il coraggio di ammetterlo, basta tagliare il nastro mettere il proprio nome su una lapide in Comune, ed ecco come si prende in giro un intera città che, troppo presa dai problemi quotidiani, non si accorge dell’immobilismo di questa amministrazione.

Allora credo che le risposte che vengono date ai lavoratori con la promessa di scrivere letterine a “babbo natale”, nella speranza di scaricare il problema altrove e soprattutto dando la colpa ad altri, sia la forma più bassa, più bieca del fare politica e questa amministrazione ne è la peggiore rappresentazione, ma vorrei ricordare al Sindaco “Pellico” dalle memorie notturne, che a chi fa veramente Politica, può capitare che non dorma la notte, e può anche sbagliare nella valutazione di una scelta, convinto di fare del bene  per la salvaguardia della propria città, ma questo tipo di Politico, soprattutto OPERA, lavora alla ricerca spasmodica di soluzioni alternative vere e tangibili, solo così si diventa credibili, solo così si è Sindaci di un intera città (anche senza averne la maggioranza).

Con i no e i ricorsi legali l’unico posto in cui la vedrei bene è come Presidente di una qualunque associazione di consumatori (con tutto il rispetto per quest’ultime).

 

Alessandra Del Bravo

Resp. Lavoro Sviluppo

Segreteria Unione Comunale PD Livorno

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