Ipercoop in sciopero. L’azienda: “70% del personale al lavoro”

Nessun licenziamento. Nessun abbassamento di salario. Ma per fra fronte a un calo di consumi che ha investito anche la Coop, Unicoop Tirreno provvederà a uno spostamento di personale da Porta a Terra al nuovo punto vendita di Porta a Mare. Tuttavia, la risposta del personale a questa decisione è stata la proclamazione di uno sciopero per la giornata del 12 aprile da parte di Usb.
Nel turno della mattina era regolarmente al lavoro il 70 per cento del personale (103 presenti su 147). Nel corso dell’intera giornata sui 250 lavoratori in servizio hanno incrociato le braccia in 79.

 Ecco la risposta integrale di Unicoop allo sciopero – “I timori infondati causano disservizi e incomprensioni per cui riteniamo doveroso dichiarare che, nessuno perderà il posto di lavoro, se ci saranno spostamenti di sede di lavoro saranno spostamenti all’interno della città di Livorno. La crisi dei consumi non accenna a diminuire. Le vendite alimentari sono in calo da anni e quest’anno – per la prima volta – anche i discount si trovano a fare i conti con un segno meno. L’Ipercoop non è certo immune a questa crisi. In questo quadro decidiamo di investire per recuperare quote di mercato e mantenere i posti di lavoro in città:
1) Aprendo un nuovo supermercato a Porta a Mare
2) Mettendo in atto un’operazione di abbassamento generale dei prezzi in cui l’azienda investirà 2milioni di euro, solo per la città di Livorno.
3) per recuperare quote di mercato è necessario un contenimento dei costi, a partire da quello del lavoro. Da qui la necessità di spostare personale in eccesso a carico dell’Ipercoop ricollocandolo al supermercato di Porta a Mare. Unicoop Tirreno pertanto autofinanzia il proprio rilancio in un momento in cui la maggior parte delle aziende in difficoltà si trova costretta a deporre le armi. La Cooperativa difende il potere di acquisto dei soci e mantiene i posti di lavoro in una realtà come quella livornese in cui ogni giorno assistiamo alla chiusura di attività e conseguente incremento della disoccupazione. Colpire queste operazioni con uno sciopero significa danneggiare un’azienda che in un momento difficile mette in atto soluzioni e azioni concrete per difendere sia i dipendenti che i propri soci clienti.

 La posizione del sindacato (inserita nell’articolo alle 15,53) – Dopo anni nel corso dei quali ci hanno chiesto (e da noi hanno sempre ottenuto) continui aumenti di produttività, un sempre crescente lavoro domenicale e festivo, una disponibilità ad avere fiducia e pazienza per ottenere un miglioramento delle nostre condizioni di lavoro, Unicoop Tirreno apre un nuovo negozio a Livorno (territorio dal quale da sempre ottiene già milioni di euro di utili) ma nega, dopo tante promesse legate proprio a questa nuova apertura, le risposte che da tempo i lavoratori Ipercoop attendono, inventando una manovra di dichiarazione di esuberi totalmente ingiustificati e quindi per noi irricevibili. Inoltre, decide di imporre il trasferimento a lavoratori non consenzienti, mandandoli a fare formazione professionale anche a decine di chilometri di distanza da Livorno. Di fronte ad una alta dirigenza aziendale che chiede ulteriori sacrifici a lavoratori con stipendi bassissimi (nel mentre che i loro lauti compensi invece rimangono tali e quali), e che davanti ad una richiesta minima della nostra componente Rsu Iper di incontrarci nuovamente per rivalutare la questione esuberi e organico nuovo negozio, risponde che i numeri sono quelli e non si discutono e che intende procedere velocemente (e senza ascoltare la voce dei lavoratori) alla composizione dei nuovi organici, non resta altro che scioperare per dare un segnale forte del nostro disagio e del nostro disaccordo sulle scelte aziendali, nonché per chiedere ad Unicoop Tirreno di tornare a sedersi al tavolo di confronto con intenzioni più sostenibili per i dipendenti.

Scioperiamo quindi per chiedere:

– Il ritiro della dichiarazione di esuberi sul territorio livornese, dato che abbiamo dimostrato essere inesistenti (basta vedere le ore di straordinario in diversi reparti e negozi) e frutto solo di obiettivi di produttività palesemente fuori portata e studiati al centesimo per sfruttare di più i lavoratori e per aprire il nuovo negozio a saldo-zero di ore e diritti per i lavoratori

– Il riconoscimento di condizioni orarie migliori per i tantissimi part-time (compresi quelli che adesso lavorano negli altri negozi) che vivono un’emergenza salariale non più rimandabile

– La parificazione dei diritti dei lavoratori Ipercoop con quelli dei colleghi dei supermercati in materia di maggiorazioni, pause, et cetera, visto che non si capisce più veramente quale senso abbia mantenere condizioni diverse tra dipendenti che sono sempre più mescolati tra loro all’interno dei vari negozi (il nostro contratto integrativo è scaduto dal 2009 e abbiamo segnalato più volte come sarebbe tranquillamente possibile mettere mano intanto ad un accordo-ponte su alcune questioni, valevole ovviamente per tutti i lavoratori Unicoop Tirreno, anche delle altre regioni)

– La possibilità di rifiuto al trasferimento per chi lo considerasse un (inaccettabile, visto che con un miglioramento della presenza di Coop a Livorno, anche le condizioni dei lavoratori dovrebbero migliorare) peggioramento delle proprie condizioni di lavoro Invitiamo tutte le colleghe e i colleghi a presenziare domani insieme a noi al presidio che inizierà fin dal primo turno del mattino (per informare anche chi non era presente alle assemblee di lunedì) nel piazzale antistante l’ingresso dipendenti e che si protrarrà per tutto il resto della giornata anche con volantinaggi informativi a soci e clienti.

Rsu Usb Ipercoop Livorno

 

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