Il sostegno alle fabbriche è un dovere cittadino
Dalla crisi si esce tutti insieme: sinergia comune per dare un’opportunità di crescita a Livorno. E’ questo in estrema sintesi il messaggio che Confesercenti e Confcommercio lanciano in maniera congiunta alla nostra città con le parole dei propri presidenti rispettivamente Maristella Calgaro e Giannantonio Cesari. “La crisi del sistema industriale livornese ha assunto in questi ultimissimi giorni tratti a dir poco allarmanti – spiegano in un comunicato stampa i numeri uno delle due associazioni di categoria – Se da una parte non si può non ammettere che forme estreme di protesta siano necessarie per portare all’attenzione del governo regionale e nazionale la situazione, dall’altra è necessario trovarsi tutti d’accordo su un punto: serve serrare le fila e chiamare a raccolta tutti i numerosi soggetti ed enti presenti sul territorio per dare vita ad un’azione coordinata e condivisa di difesa e rilancio dell’economia e del futuro della città”.
La drammaticità della situazione – “Come associazioni di categoria delle imprese del settore commerciale e dei servizi – scrivono in maniera congiunta Confesercenti e Confcommercio – capiamo come e forse più di altri la drammaticità della tragedia che rischia di consumarsi con la perdita di numerosi posti di lavoro: noi stessi abbiamo dovuto assistere in questi ultimi quattro anni alla morte di attività che tirando giù la propria saracinesca hanno soppresso per sempre posti di lavoro e messo in gravi difficoltà interi nuclei familiari. Il tutto nel più totale silenzio- continua la nota – che ha acquistato a tratti i contorni dell’indifferenza generale. Un’esperienza che ci da un motivo in più, oltre a quelli prettamente economici, per dare il nostro pieno e totale appoggio sia allo sciopero dei metalmeccanici del 29 ottobre sia alla battaglia che i sindacati dei lavoratori stanno conducendo in difesa, tra gli altri, dei posti di lavoro alla TRW (senza dimenticare la questione ENI).
Sostegno alle fabbriche – “Il sostegno alle fabbriche presenti nel territorio comunale di Livorno è un dovere di tutta la città – dicono Calgaro e Cesari – a partire dai cittadini per arrivare alle altre associazioni di categoria ma soprattutto delle istituzioni, che hanno l’obbligo di difendere il futuro di famiglie e imprese: la loro chiusura rappresenterebbe un colpo drammatico per il tessuto sociale ma anche per tutta quella ampia serie di altre attività economiche che ancora operano – pur tra le mille difficoltà della crisi economica internazionale – visto il livello di interdipendenza che lega, in termini di ulteriori riduzioni dei consumi, la presenza delle grandi imprese alla capacità di spesa del sistema economico locale.
Verso un futuro del territorio – “In questo senso auspichiamo che anche l’amministrazione comunale voglia svolgere quel ruolo istituzionale di cerniera – concludono i presidenti di Confesercenti e Confcommercio – tra interessi economici, diritti dei lavoratori e futuro di un territorio che, solo, può garantire la sopravvivenza e lo sviluppo di una collettività. La nostra città, le nostre imprese, le nostre famiglie hanno bisogno di un progetto di futuro: aprire ad una diversificazione economica è senz’altro una via, ma bisogna partire dalla difesa dell’esistente, porto e industria prima di tutto, per poter pensare di alzare la testa e guardare avanti. Attraverso un confronto serrato si deve definire una strategia che punti al raggiungimento dell’obiettivo comune, ovvero il rilancio economico della città di Livorno. E su questo punto, noi ci saremo”.
Riproduzione riservata ©