Idrovore e il rischio allagamenti per le strade livornesi. Interviene l’Aci
Considerati i cambiamenti climatici ormai assodati dagli stessi studiosi, non possiamo arrivare ad illuderci che fenomeni temporaleschi, anche caratterizzati da una straordinaria intensità pari a quella che sempre più spesso si verifica anche alle nostre latitudini, si ripresentino puntuali tutti gli anni. In coincidenza di ogni cambio di stagione o ancora peggio, come purtroppo abbiamo potuto constatare anche nelle ultime ore, anche nel corso di periodi dell’anno tra i più inattesi. Eventi naturali che si verificano con cadenza più o meno ciclica e con le cui conseguenze siamo ineluttabilmente costretti a fare i conti ogni volta. Diviene scontato ribadire che non si prenderanno provvedimenti urgenti, pur alla luce dei numerosi bollettini di allerta meteo emessi dalle autorità preposte al controllo ed all’avviso di tali fenomeni estremi, le problematiche di viabilità che si sono verificate nella mattinata di mercoledì 30 luglio saranno inevitabilmente destinate a ripetersi con la medesima gravità.
I precedenti critici. Non nascondiamoci infatti dietro ad un dito, rappresentato nella fattispecie dalla cronica mancanza di fondi per finanziare quelle operazioni di pulizia degli scarichi stradali che costituirebbero il fondamento alla base della prevenzione degli allagamenti. Se da una parte è vero che di fronte ad una ‘bomba d’acqua’ di determinate proporzioni resta comunque difficile pretendere che l’intero sistema fognario di una qualsiasi città riesca a smaltire l’improvviso aumento del flusso senza accusare alcune criticità, dall’altro lato è altrettanto inaccettabile che occorrano quasi due terzi della giornata per riuscire a far tornare le strade urbane (compresa la Variante Aurelia, la cui manutenzione spetta ad Anas proprietaria del tratto) alla quotidiana normalità. Già nell’autunno di ormai ben cinque anni fa, ci interrogammo pubblicamente riguardo alla scarsa efficacia sulla malmessa fognatura bianca, all’indomani di un presunto quanto ingente intervento di manutenzione straordinaria (ben 4 milioni di euro, raccontavano allora i media locali).
Le idrovore: una promessa non mantenuta. Gli stessi dubbi amletici ci attanagliarono poi anche appena due anni orsono, stavolta circa la mancata disposizione di un sistema di idrovore: a detta degli stessi esperti del settore, quello che ad oggi rappresenta l’unico strumento concretamente utile a pompare l’acqua in maniera veloce e mirata, nei punti ritenuti maggiormente critici. Infatti già in coincidenza del sopra citato violento nubifragio dell’ottobre 2009 che colpì la città con danni ingenti inferti a popolazione ed utenza stradale, l’Amministrazione Comunale annunciò di voler finalmente recepire finalmente in tempi stretti una reiterata proposta suggerita dall’ACI Livorno. Per conferma, si può facilmente navigare a ritroso tra gli archivi sino a rintracciare addirittura due articoli pubblicati da Il Tirreno in data 16/9/2009 e 1/12/2009, entrambi riportanti i dettagli di un progetto preliminare dal costo di 600 mila euro. Un impegno disatteso, come confermano non solo i fatti ma anche le stesse dichiarazioni del responsabile della Protezione Civile locale Leonardo Gonnelli, il quale in queste ore afferma a mezzo stampa che nella zona di via Firenze (anche stavolta, una tra le più colpite e penalizzate dagli allagamenti) “è urgente risolvere il problema dell’idrovora, altrimenti sarà sempre necessario lavorare in emergenza”.
Ai tempi, era stato infatti promesso un pronto intervento, non appena si fosse consumata la necessaria parentesi burocratica per l’ottenimento del benestare alle operazioni. Il calendario invece ha voltato inesorabilmente le proprie pagine, le stagioni invernali e le conseguenti ondate di maltempo si sono succedute ma di idrovore per porre definitivamente fine alla piaga degli allagamenti nelle arterie stradali più colpite in caso di pesanti piogge (oltre alla già citata via Firenze, leggi anche via Pian di Rota, via Provinciale Pisana, l’incrocio dell’Aurelia all’altezza dei cimiteri dei Lupi, e in generale tutti i sottopassi ferroviari) non si è neanche più parlato. Gli amministratori locali dovrebbero ormai sapere che l’allagarsi delle strade a causa di una manutenzione lacunosa all’apparato fognario rappresenta purtroppo un triste ‘leit motiv’ al quale ci siamo abituati ma non certo rassegnati.
Le possibili soluzioni provvisorie. In attesa che le tre idrovore con un investimento complessivo di 750mila euro, una promessa stavolta formulata dal neo sindaco Nogarin, si concretizzino quanto prima, azzardiamo una soluzione propositiva e pur temporanea. Almeno per quanto riguarda il sottopasso dell’area ‘incriminata’ puntualmente costretto alla chiusura forzata in coincidenza di simili eventi meteo di portata più o meno straordinaria, si potrebbe facilmente predisporre un semplice strumento di avviso. La semplice segnaletica provvisoria che viene posta in caso di emergenza con la dicitura ‘strada chiusa’ potrebbe poi innanzitutto essere posizionata in modo più intelligente, magari già appena prima del Ponte Genova. Che scopo ha difatti permettere ai veicoli di attraversare il ponte Genova provenendo da via delle Cateratte e via Leonardo da Vinci per poi far trovare loro all’improvviso uno sbarramento con l’impossibilità di procedere una volta giunti al semaforo di via Firenze? In aggiunta, siamo d’accordo sulla necessità di chiudere una strada ma allo stesso tempo, occorrerebbe fornire ai malcapitati automobilisti anche alcune indicazioni di massima sulle potenziali vie alternative da seguire.
Alla luce di ciò, sarebbe quindi sufficiente anche il posizionamento di un semaforo acustico/luminoso che, con una spesa economica ed un intervento logistico modesto, avverta del rischio i malcapitati viaggiatori in transito durante il verificarsi del nubifragio. In primis, questa soluzione si rivelerebbe utile a coloro che giungono da fuori città e che, in caso di maltempo, non sanno che entrare a Livorno in realtà equivale a volte a mettersi in serio pericolo.
Riccardo Heusch
Presidente Commissione Traffico AC Livorno
Riproduzione riservata ©