I bancari: viviamo la crisi direttamente e di riflesso

Come sindacato stiamo seguendo con apprensione e coinvolgimento le drammatiche vicende che stanno vivendo i nostri concittadini dipendenti di TRW – ENI e tutte quelle situazioni in cui sono implicate persone che hanno perso, o rischiano di perdere il posto di lavoro.
Questa nuova crisi va ad aggiungersi alle altre, continuando in quel processo di desertificazione economica e produttiva che ormai caratterizza il nostro comprensorio, emarginandolo sempre più anche rispetto ai territori limitrofi, ed alimentando la crisi ormai conclamata. La perdita di posti di lavoro non rimane confinata al settore in cui si determina, ma va ad incidere su tutte le componenti della società impoverendole tutte: anche la categoria da noi rappresentata e cioè i lavoratori bancari fra i quali la crisi, forse meno evidente, meno rumorosa, ha comunque introdotto licenziamenti e massicce riduzioni di personale. Dal 2000 ad oggi la categoria è stata ridotta di circa 30.000 unità, mentre le continue ristrutturazione, prevedono per l’immediato futuro, ulteriori e significative riduzioni nel numero di addetti. Constatiamo con dispiacere e preoccupazione la continua tendenza ad identificare le banche ed i loro amministratori (i BANCHIERI) con i lavoratori delle stesse (i BANCARI). Sia dal punto di vista umano che professionale, viviamo la crisi direttamente e di riflesso, proprio per la specificità del nostro lavoro. I lavoratori bancari sono anche l’interfaccia tra i drammi delle persone, e gli interessi delle aziende per cui lavorano, come dire “essere tra l’incudine e il martello”. Esprimiamo pertanto la nostra solidarietà in particolare ai lavoratori di TRW, di ENI, ma a tutti coloro che stanno vivendo situazioni simili e facciamo appello a tutti i livelli istituzionali perché diano soluzioni per far invertire la tendenza attuale di impoverimento del territorio.

FABI – s.a.b. di Livorno La Segreteria Provinciale

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