Grillo usa Auschwitz e Primo Levi per insultare tutti. L’Aned: inconcepibile barbarie

Beppe Grillo, leader del Movimento 5 Stelle, alza i toni della campagna elettorale in vista delle europee. Nel primo giorno di Pesach, la Pasqua ebraica, non trova di meglio di saccheggiare Se questo è un uomo, la poesia che Primo Levi pose in epigrafe al suo libro più famoso e dolente, e di utilizzare l’immagine del campo di Auschwitz, piegando la sinistra scritta “Arbeit Macht Frei” del cancello d’ingresso alla polemica del giorno. Preso da una furia incontenibile, Grillo insulta il presidente della Repubblica, Berlusconi e Dell’Utri e i “luridi alleati della sinistra”, oltre al presidente del Consiglio; ce l’ha contro chi sta in disparte, contro l’universo mondo. Primo Levi scagliava la sua invettiva contro coloro i quali non avrebbero “meditato che questo è stato”, pensando agli uomini, alle donne, ai bambini vittime della più grande macchina dello sterminio che mai l’umanità abbia concepito. Beppe Grillo usa quelle stesse alte, drammatiche espressioni per la sua polemicuccia quotidiana di bottega. Terminate le contumelie aggiunge un post scriptum del tutto incongruo: “Il nuovo candidato sindaco di Bari per il Movimento 5 Stelle è Sabino Mangano”. Perché nel guazzabuglio delle idee di Grillo tutto è uguale, tutto fa brodo: i bambini avviati alla camera a gas valgono tanto quanto la polemica di giornata contro Renzi e Napolitano; l’abisso del dolore che fu Auschwitz – che è Auschwitz, per ogni coscienza umana degna di questo nome – sta al livello del candidato alle elezioni di turno. In questo minestrone indistinto c’è un nota evidente di intollerabile antisemitismo, e c’è il segno di un altrettanto intollerabile disprezzo per milioni di vittime di tutti i Lager. Gli ex deportati italiani nei campi nazisti condannano questa inconcepibile barbarie politica e si rivolgono ai giovani di questo paese perché respingano senza tentennamenti questa turpe offesa alle vittime del nazismo. Nella incontenibile violenza verbale di questo post sul blog di Grillo c’è sicuramente più Göbbels che Primo Levi.
Aned Livorno e Pisa

Riproduzione riservata ©