Ghilarducci (Sel): viviamo strane primarie. Cosimi risponde al segretario

Strane primarie quelle che stiamo vivendo. Si è aperto un confronto di idee e di proposte tra i candidati che, spesso, appare tra i supporter quasi uno scontro tra tifoserie. Uno scontro che all’esterno rischia di far passare la coalizione per litigiosa ed incapace di un progetto unitario di governo. E’ il vizio di una politica che ha cessato di essere nella seconda repubblica espressione di un confronto collettivo e che troppo si concentra sulla persona che chiede il mandato per qualcosa. Anche per questo, come Sel Livorno, abbiamo insistito perché prima delle primarie del centro democratico e della sinistra livornese i partiti che intendevano costruire l’alleanza si impegnassero su una carta di principi ed indirizzi che fornisse ai candidati un quadro di riferimento unitario. Qualcuno ha opposto resistenza, affermando che non si potevano “ingabbiare” i candidati in scelte precostituite. Con la conferma del senno di poi siamo contenti di aver sostenuto quella scelta, per permettere ai candidati di valorizzare le differenze in un quadro dato. Si tratta di scelte importanti.
Dal ruolo del Comune come ente esponenziale della comunità livornese, che deve per questo difendere la propria autonomia di scelte e risorse (ricordo, per inciso, che su una proposta di deliberazione che affermava questi principi si ruppe la maggioranza PD-SEL il 28 giugno 2012, all’impegno al trasferimento degli impianti ad alto impatto ambientale fuori dal perimetro urbano (Rivellino, per esempio), alla valorizzazione delle energie alternative, ad una Livorno inserita in ambiti di programmazione più vasti di quello comunale, all’attenzione al piano complessivo della sanità livornese. Ragioni che di per sé costruiscono una alleanza. Una alleanza che evidentemente disturba molti. Così leggo gli attacchi al nostro candidato Roberto Idà. Molti di coloro che si stracciano le vesti oggi sono stati silenziosi negli anni in cui presidenti di cooperative edilizie si votavano in consiglio l’assegnazione di aree Peep, quando aree urbanisticamente dimensionate per 300 unità immobiliari + 50 unità ERP raddoppiavano la capacità edificatoria, quando si “smontava” uno strumento urbanistico trasformando il Nuovo Centro in Quartiere San Martino oppure quando imprenditori sedevano in giunta con gravi crisi aziendali. Nemmeno chi avendo avuto incarichi di Giunta da questa è uscito, non certo per opposizione, ricoprendo il ruolo di vice-sindaco ma per sfiducia del partito a cui apparteneva. Credo che a questo malcostume si debba rispondere con la politica. Il dibattito di sabato al Lem che ha visto impegnati Ruggeri, Morelli, Romano ed Idà ha visto sì emergere differenze, ma anche evoluzione di posizioni determinata dai diversi punti di vista, in grado di arricchire una proposta di governo che deve superare una fase di oggettive difficoltà per il centro democratico e la sinistra livornese. Abbiamo candidato Roberto Idà perché la programmazione strategica e dei servizi nonché il rilancio di una idea di città sono il contributo vero che un Ente locale può dare per migliorare il benessere di un territorio. Noi di Sel faremo la nostra parte, collaborando con tutti i candidati perché gli undici giorni che ci separano dalle primarie servano a tutti. Se lo merita Livorno, una città bellissima.

 Andrea Ghilarducci Coordinatore Provinciale SEL Livorno

Il sindaco risponde – Non ho intenzione di entrare nel contendere delle idee, ma poiché il comunicato del segretario di Sinistra Ecologia Libertà, Andrea Ghilarducci, parla di “malcostume al quale si debba rispondere con la politica”, mi corre l’obbligo di difendere l’immagine dell’Amministrazione livornese chiedendo al segretario di Sel di precisare gli interventi ai quali si riferisce o di ritirare queste affermazioni. Una cosa è l’agone politico al quale con dignità credo tutti i partiti partecipino. Altra cosa è la dimensione delle affermazioni siffatte, che ho il dovere di chiedere vengano precisate a difesa di tutte quelle forze politiche che hanno contribuito nel tempo al governo della città.

Alessandro Cosimi Sindaco di Livorno

Ghilarducci ribatte a stretto giro – Il Sindaco Cosimi, forse malconsigliato, stravolge il senso di cosa abbiamo scritto. Il malcostume a cui ci riferiamo è quello delle novelle vestali che “scoprono” oggi presunte tendenze “affariste” di SEL. Noi abbiamo elencato atti di programmazione ben più impattanti di quelli sollevati, che hanno modificato profondamente le previsioni del Regolamento Urbanistico del 1999, nonché comportamenti di partecipazione alla politica che hanno fatto parte del modo di vivere dell’Amministrazione da molti anni; a volte con risultati anche positivi. Crediamo frutto di una cultura politica che non ci appartiene portare il confronto su piani che vogliono soltanto gettare fango. E’ questo il malcostume politico a cui ci riferiamo, accompagnato da bugie e da voglie di protagonismo di chi non ha mai fatto della battaglia contro la cementificazione il suo cavallo di battaglia. Il Sindaco Cosimi ha esperienza, d’altra parte, che quando vogliamo esprimere disaccordo o dubbi procedurali lo facciamo alla luce del sole.

 Andrea Ghilarducci Coordinatore Provinciale SEL Livorno

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